Due giorni di udienze, oggi e domani, al Tribunale di Pescara, legate alla tragedia di Rigopiano del gennaio del 2017.
Quella di stamane legata alla citazione nei confronti di Alessio Feniello, padre di Stefano tra le 29 vittime della tragedia, che violando i sigilli giudiziari intorno l’area dove è crollato l’hotel, appose un mazzo di fiori in ricordo del figlio. Per questa ragione fu oggetto di un decreto penale di condanna a pagare una multa di 4550 euro. Un episodio che provocò forti reazioni specie nel mondo della politica, espressero solidarietà nei confronti di Feniello anche alcuni big come Matteo Salvini e Giorgia Meloni, i quali si scagliarono contro i magistrati che si affrettarono a condannare Feniello, piuttosto che accertare in tempi rapidi i responsabili del disastro. In realtà, come spiegò una nota dell’Associazione Nazionale Magistrati, quel decreto era rivolto in modo particolare a decine di persone che avevano violato quei sigilli, per ragioni evidentemente più futili di quelle che hanno spinto Feniello, solo per farsi delle foto davanti alle macerie. A quel decreto il legale di Feniello, l’avvocato Graziano, ha presentato opposizione rigettata dal Gip Bongrazio. Stamane, alle 9.00, l’udienza nei confronti di tutti coloro che violarono quei sigilli. Una volta ammesse le prove il giudice monocratico ha deciso di aggiornare il tutto al prossimo 12 aprile.