Con l’udienza di oggi al Tribunale di Pescara si esaurisce il lungo dibattimento per il processo sulla tragedia di Rigopiano. Mercoledì prossimo è prevista la sentenza
Dopo le repliche di ieri della Pubblica Accusa e di alcune Parti Civili, stamani è stata la volta di alcuni difensori, in particolare di Marco Spagnolo e Luca Iadecola per gli imputati della Provincia di Pescara Paolo D’Incecco ed Antonio Di Marco. Alcune puntualizzazioni in merito alle accuse di scarsa attenzione dell’Ente che, ha ricordato Spagnolo, era in totale disarmo per le esigue finanze a disposizione per la cura delle strade, appena 90 mila euro da distribuire su chilometri e chilometri di strade. L’Avvocato Galasso, poi, per conto del Resort Del Rosso e dell’ex direttore Bruno di Tommaso, ha ricordato che non era compito della proprietà di chiudere l’Hotel, provvedimento che può essere indicato solo dalle Istituzioni per ragioni di sicurezza. E’ stata la volta, poi, dell’avvocato Cristiana Valentini, per conto del sindaco di Farindola Ilario Lacchetta, accusato di aver tutelato gli interessi privati piuttosto che la sicurezza delle persone, un tipo d’accusa, ha precisato la Valentini, che lascia prefigurare il reato di peculato per il quale Lacchetta è già stato prosciolto e sul particolare del crollo del tetto della stalla Martinelli, segnalato come priorità piuttosto che l’isolamento dell’Hotel Rigopiano, la Valentini ha precisato che era obbligo di Lacchetta segnalare eventi avversi in quel momento di sua conoscenza, non tanto presunti rischi che incombevano sull’Hotel.