Cinque anni dopo, la tragedia di Rigopiano è «una ferita che ancora sanguina nelle menti e nei cuori»: sono state queste le parole di don Luca Di Domizio, durante la messa celebrata nell’area dove un tempo sorgeva l’hotel Rigopiano, per il 5° anniversario del disastro che causò la morte di 29 vittime
Alle 16:49 del 18 gennaio del 2017, quando la valanga si abbatté sull’hotel di Farindola, c’erano 40 persone all’interno della struttura, 28 ospiti e 12 dipendenti, ma soltanto 11 furono tratte in salvo dal cumulo mortale di neve e macerie in una disperata lotta contro il tempo.
E così anche ieri familiari e amici delle 29 vittime si sono dati appuntamento a Rigopiano per ricordare la tragedia, insieme ai rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine e ai volontari e soccorritori che quel fatidico giorno di cinque anni fa corsero sul luogo del disastro.
Dalla fiaccolata davanti all’obelisco dell’hotel all’alzabandiera al suono del Silenzio, dalla messa di don Luca con tanto di benedizione di fiori e deposizione di rose bianche nell’area dell’hotel al commovente volo di 29 palloncini bianchi, liberati in cielo sulle note del “Signore delle cime”, intonato dal coro di Atri: è stato questo il programma della cerimonia di commemorazione del 5° anniversario di Rigopiano, alla quale era stato invitato anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, impossibilitato a presenziare per la fitta agenda di impegni di fine mandato, ma vicino al commosso dolore dei familiari delle vittime con un messaggio partecipe di cordoglio.
Per la tragedia di Rigopiano il 2022 potrebbe finalmente essere anche l’anno della svolta giudiziaria e di quella verità che dovrebbe emergere dal processo a carico dei 30 imputati per il disastro che provocò le 29 vittime, rimaste intrappolate sotto la neve e le macerie dell’hotel, distrutto dalla valanga. A processo con rito abbreviato andranno tutti gli imputati, a eccezione dell’ex sindaco di Farindola Antonio De Vico, che il prossimo 28 gennaio sarà rinviato a giudizio o prosciolto a seconda della decisione del gup Sarandrea.