Il nuovo, gravissimo incidente alla Sabino Esplodenti di Casalbordino, costato la vita a tre lavoratori, continua a suscitare reazioni anche nel mondo del lavoro
Ieri il segretario generale Uil Abruzzo, Michele Lombardo, aveva invocato l’istituzione del reato di omicidio sul lavoro, ma l’indignazione per l’ennesima tragedia è diventata da subito un coro unanime. Ai commenti e alle osservazioni generali si aggiungono anche Carmine Ranieri, segretario regionale Cgil Abruzzo e Molise e Giovanni Notaro, segretario regionale Cisl Abruzzo e Molise.
Carmine Ranieri-Segretario regionale Cgil Abruzzo e Molise:
“Quello che è accaduto ieri, non può essere catalogata come tragica fatalità. Ci sono precise responsabilità. L’aumento delle morti sul lavoro significa che le istituzioni non stanno facendo abbastanza e che molte imprese risparmiano sugli oneri per la sicurezza. Questo non è accettabile. Bisogna fare di più, bisogna fare più ispezioni, bisogna assumere più personale, bisogna lavorare di più sulla prevenzione. Questa deve essere la vera priorità del paese e anche della nostra regione”.
Giovanni Notaro-Segretario regionale Cisl Abruzzo e Molise:
“Lavorare non può essere morire. E’ uno slogan drammatico che si sta ripetendo quotidianamente e questo non va affatto bene. Non possiamo solo appagarci nel dare solidarietà alle famiglie. C’è anche un altro tema, la paura su quel luogo di lavoro ma c’è anche un tema sociale che potrebbe portare la stessa azienda a non riaprire più. Ci sono circa 80 famiglie. Quindi, dobbiamo cercare tutti insieme di riportare tranquillità nei luoghi di lavoro. Questa deve essere un’azione di sistema da parte di tutti”.