Tragedia Terni: tra dolore e ricordi

Claudio Di Giacomo e Massimo Sciannimànico conoscevano bene il tipo di aereo su cui si trovavano e su cui volavano spesso, avendo conseguito il brevetto da pilota dopo aver superato l’apposito corso. A rivelarlo è Cristiano D’Orazio, presidente dell’Aeroclub di Pescara, di cui entrambe le vittime dell’incidente, che si è verificato ieri a Terni, erano soci e assidui frequentatori

 

Secondo quanto ricostruito in un primo momento dai Vigili del fuoco, il velivolo con la scritta Aeroclub Pescara, diretto all’Aquila, è caduto subito dopo il decollo alla fine della strada di Maratta, verso Narni poco dopo il parco Chico Mendez, nella zona dell’aviosuperficie Leonardi di Terni, dove era giunto da Foligno. Subito dopo l’impatto, avvenuto su un terreno che si trova accanto alla superstrada E45, il velivolo ha preso fuoco, generando un incendio che si è esteso anche alla vegetazione circostante e che è stato spento poco dopo l’arrivo dei soccorsi. Sul posto sono intervenuti la Polizia di Stato, quella locale, i Vigili del fuoco per domare l’incendio e gli operatori del 118.

«Non abbiamo dubbi sui controlli e la manutenzione del velivolo», ha dichiarato alla stampa Cristiano D’Ortenzio al ritorno dalla Questura di Pescara, dove questa mattina sono state depositate le carte richieste all’Aeroclub di Pescara per le indagini in corso.
Le due indagini aperte dalla magistratura e dall’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo serviranno a capire la dinamica esatta dell’incidente. Ulteriori chiarimenti arriveranno anche dall’analisi della scatola nera e dall’esame dettagliato dei rottami, che potrebbero rivelare informazioni preziose sul volo e sulla possibile insorgenza di malfunzionamenti meccanici o errori umani. Per avere un quadro più dettagliato del contesto in cui si è consumata la tragedia, gli esperti di aviazione prenderanno in esame anche il meteo e le condizioni operative al momento del volo. Claudio Di Giacomo e Massimo Sciannimànico, il primo imprenditore nel settore vitivinicolo con un passato da vice presidente della Pescara calcio tra il 2007 e il 2008, e il secondo veterinario con studio a Pescara, erano entrambi residenti nel Pescarese.

«È un momento complicato per noi dell’Aeroclub», ha aggiunto il presidente D’Ortenzio. «Claudio e Massimo frequentavano assiduamente la nostra associazione e soprattutto Claudio era sempre presente a eventi e conviviali. Di loro resta un bel ricordo.»