Trascrittori forensi Abruzzo: “L’apertura del ministero non basta”

Anche in Abruzzo i trascrittori forensi sono in stato di agitazione. Il ministero della Giustizia ha manifestato una certa apertura, ma per Filcams Cgil Teramo non bisogna abbassare la guardia

Il commento di Deborah Di Lauro, stenotipista Filcams Cgil:

“Abbiamo avuto un’apertura da parte del ministero della Giustizia. Ma quello che chiedevamo non è l’internalizzazione, bensì l’assorbimento, la stabilizzazione di
tutti noi dipendenti di ditte private e non di un certo numero. L’apertura quindi, che mancava da tanti anni, c’è stata, bene. Ma non abbassiamo la guardia”.

Stamane si è svolto il coordinamento della sigla sindacale, durante il quale sono state vagliate le istanze di trascrittori, stenotipisti, fonici forensi, circa 1500 in Italia
e 200 in Abruzzo, in stato di agitazione in queste settimane per il rischio di automatizzazione del lavoro attraverso un software T-Rex che li soppianterebbe, ma anche per far sentire la loro richiesta di assorbimento in seno ministeriale.

“L’internalizzazione di cui ha parlato il ministero a noi non piace perché potrebbe lasciar fuori qualcuno di noi”, specifica Di Lauro.

Fonici, trascrittori e stenotipisti forensi sono di fatto dipendenti di ditte private, con appalti biennali, “anche se lavoriamo per il ministero della Giustizia”, specifica la
sindacalista.

“Siamo felici di questa apertura da parte del ministero. Del resto, c’è stata un’importante azione sindacale. Ma non abbiamo revocato lo stato di agitazione. Il 18 dicembre ci sarà un’altra riunione in cui vogliamo sapere dal ministero quante persone ha intenzione di assumere, che tipo di professionalità e con quali modalità di assunzione. A quel punto decideremo se terminare lo stato di agitazione o portarlo avanti e, in caso, a gennaio potremmo partire con lo sciopero generale”.

Quanto all’istanza di preservazione del lavoro a fronte dell’incombente minaccia del software, la Di Lauro spiega che per adesso la questione è rimasta in sospeso:

“I tribunali non sono pronti a sostituirci con un sistema. Ma a questo punto, di fonte al discorso ministeriale dell’internalizzazione, mi sembra strano che vogliano soppiantarci”