La notizia è arrivata in paese come un fulmine a ciel sereno: da due giorni Introdacqua piange la morte di Ilaria Maiorano, 41 enne residente ad Osimo, uccisa di botte dal marito
La madre è originaria proprio del piccolo centro della Valle del Sagittario dove vivono lo zio della vittima, storico dipendente del Comune,
e altri parenti. Silvana, madre di Ilaria, è nata e cresciuta a Introdacqua prima di trasferirsi nelle Marche, ma non ha perso mai i contatti con il suo paese. “L’ultima volta è tornata l’estate scorsa – spiega il sindaco Cristian Colasante – lei, la madre, tornava sempre con piacere per incontrare suo fratello e gli altri parenti. Ilaria invece non si vedeva da anni, forse una decina. Si era convertita all’Islam e forse questa sua scelta l’ha spinta ad abbandonare radici e ricordi che invece sua madre Silvana e suo fratello Daniele con il quale da ragazzo giocavo a
pallone, coltivano ancora. È difficile in questo momento, trovare le parole per esprimere il dolore, la sofferenza e lo sgomento che tutti in paese stiamo provando, e nei prossimi giorni, già dal consiglio comunale, decideremo come ricordare Ilaria”.
“Non è mai facile accettare la morte ma lo è ancor di più quando a morire ancora una volta sono le Donne, Donne vittime di violenza”, aggiunge l’assessore alla Cultura del Comune di Introdacqua Carla Di Benedetto. “E questa volta una Donna della nostra comunità. Un altro femminicidio che si consuma nelle mura domestiche. Non si può rimanere fermi ed in silenzio, in questo silenzio più forte e potente di un’arma che continuo a consumare vittime. La notizia della morte di Ilaria ha sconvolto la nostra comunità. Una ragazza dolce, riservata che durante la sua adolescenza era solita trascorrere le vacanze estive ad Introdacqua insieme alla sua famiglia. Siamo increduli dinanzi a
quanto accaduto. La nostra comunità si stringe al dolore della famiglia ed in particolar modo alla mamma Silvana, nata e cresciuta ad Introdacqua, al fratello Daniele e a tutti i suoi familiari”.
Intanto una fiaccolata in piazza a Osimo, domenica 16 ottobre, per ricordare Ilaria Maiorano, 41enne madre di due bimbe di 5 e 8 anni, trovata morta in casa la mattina del 12 ottobre in frazione Padiglione con lesioni e segni di percosse; il marito, Tarik El Ghaddassi, 42 anni, di
origine marocchina, era stato portato subito in caserma dai carabinieri e posto in stato di fermo per omicidio volontario aggravato al termine di un interrogatorio fiume davanti al pm di Ancona Daniele Paci: l’ipotesi d’accusa, in considerazione delle lesioni riscontrate sul corpo e sul capo, è che la donna sia stata uccisa a mani nude dal coniuge che però continua a sostenere la tesi di una colluttazione, avvenuta la sera
precedente al culmine di un litigio per motivi di gelosia, e di una morte dovuta a un ‘incidente domestico’. La fiaccolata promossa dal sindaco di Osimo Simone Pugnaloni, ex compagno di scuola della vittima alle Elementari, è stata organizzata oltre che per ricordare Ilaria, la cui famiglia da parte di madre è originaria di Introdacqua, sarà un’occasione per una riflessione e per ribadire il no a qualsiasi forma di violenza sulle donne che nella maggior parte dei casi si verifica proprio tra le mura domestiche. Intanto domani 14 ottobre, alle ore 10, nel carcere di
Montacuto (Ancona) si terrà l’udienza di convalida del fermo per El Ghaddassi, difeso dall’avv. Domenico Biasco, che aveva già precedenti per varie reati e che al momento del fatto si trovava agli arresti domiciliari con permesso di lasciare il casolare al civico 149 di Padiglione di Osimo, solo per recarsi al lavoro come operaio edile.