Nel giorno in cui inaugura la sua mostra dal titolo “Persone, riti, luoghi della periferia aquilana” la sede abruzzese del centro sperimentale di cinematografia annuncia la sua chiusura.
La sede distaccata della prestigiosa scuola nazionale di cinema, la più antica del mondo che aveva aperto anche nel capoluogo di regione nel 2011 una sede punto di riferimento per il centro Italia oltre a quella romana, sorta dalle ceneri dell’Accademia dell’immagine, dal 2 gennaio sparirà dall’Aquila.
A dirlo annunciando la sua fine già alcuni giorni fa con un comunicato stampa che ha sollevato apprensione e preoccupazione in città, è il direttore della scuola Marcello Foti affiancato questa mattina in una conferenza stampa dai toni quasi drammatici dal direttore didattico il grande documentarista Daniele Segre e dalla preside Caterina D’Amico. Con loro anche il consigliere del Partito democratico in regione Abruzzo Pierpaolo Pietrucci con il quale si stanno cercando strade da percorrere per salvare il salvabile. La speranza è tutta riposta nel bilancio del consiglio regionale se sarà approvato il 27 dicembre probabilmente si troveranno lì i margini finanziari per dotare la scuola di 250mila euro che potrebbero consentirle di sopravvivere per un altro anno.
A mettere la parola fine alla sede Abruzzo della Scuola Nazionale di Cinema è stata proprio la d Regione Abruzzo che, dal 2016, non ha più garantito i 300mila euro annui che erano previsti in convenzione per sostenere le sue attività.