Accusato e arrestato lo scorso 11 gennaio per l’omicidio della moglie, resta in carcere Aldo Rodolfo Di Nunzio, 71 anni, di Lanciano (Chieti). La decisione è stata adottata oggi dal tribunale del Riesame dell’Aquila che ha ritenuto ancora sussistenti i gravi gli indizi di colpevolezza.
Il caso riguarda la morte della moglie Annamaria D’Eliseo, 60enne di Lanciano, trovata senza vita il 15 luglio 2022 nella rimessa-garage dell’abitazione della coppia in località Villa Iconicella a Lanciano. A trovarla esanime a terra, con fili elettrici attorcigliati attorno al collo, fu proprio il marito che poi chiamò i soccorsi. Inizialmente si era ipotizzato il suicidio della donna. Un mese fa la svolta nelle indagini, portate avanti dal procuratore capo di Lanciano, Mirvana Di Serio, e dal sostituto Fabiana Rapino, su indagine dei carabinieri. All’esito della consulenza informatica di Christian Franciosi, depositata l’8 gennaio, sono stati scoperti frammenti video registrati dalla telecamera della villa in cui, nel corso di sei secondi, si sente la voce della donna che grida: “No,
lasciami, no, lasciami”. Oggi al Riesame l’imputato è stato sentito in videoconferenza dal supercarcere di Lanciano: ha confermato di essere innocente e di non aver fatto alcun male alla moglie. Il difensore, l’avvocato Silvia De Santis dell’Aquila, aveva chiesto misure meno afflittive, quali l’obbligo di firma e/o di dimora, e in ultima istanza gli arresti domiciliari. In attesa di altre iniziative della difesa, Di Nunzio resta agli arresti in carcere per il presunto uxoricidio.