Debutta anche in Abruzzo il nuovo vaccino contro il Covid, una versione aggiornata a Omicron e alle sue sottovarianti. Per il professor Stuppia “vaccino sempre utile ma gli aggiornamenti alla ricerca vanno portati avanti”
Il ministero della salute ne raccomanda la somministrazione a chi deve ancora ricevere la “quarta dose”, sempre che siano trascorsi 120 giorni dalla precedente o dalla guarigione dalla malattia.
Tuttavia, mentre ci tuteliamo contro Omicron, tuttora dominante, ha già fatto la sua comparsa la variante Centaurus, anche se uno studio recentissimo ne attesta la minore capacità di espandersi. Però il dubbio è legittimo: ha senso continuare a correre dietro alle varianti, se poi le raggiungiamo quando hanno già tagliato il traguardo? La risposta è affidata al professor Liborio Stuppia, direttore del laboratorio di genetica molecolare dell’Università d’Annunzio di Chieti.
“E’ ovvio che, nel momento in cui ho una nuova variante, occorre del tempo per mettere a punto un vaccino mirato. Ma non dimentichiamo che anche Centaurus è figlia di quei ceppi lì, quindi l’attuale vaccino (quello nuovo) potrebbe già offrire protezione adeguata, anche se resta sempre utile e prezioso continuare ad aggiornare i vaccini futuri”.