Parla anche aquilano l’imminente sperimentazione sull’uomo del primo vaccino Covid 19 a mRNA sviluppato completamente in Italia e destinato ad essere efficace sulle varianti. La fase pre-clinica già è terminata
Protagonista di questo lavoro è la start Up Fondo ricerca medica, specializzata nella ricerca biotecnologica e negli algoritmi di predizione di variazioni genomiche, che ha sviluppato e testato con buoni risultati in sperimentazioni precliniche regolatorie sugli animali un innovativo vaccino per il COVID-19. La start up ha due sedi, a Roma e all’Aquila sulla statale 17 nel tecnopolo d’Abruzzo. Alcuni ricercatori sono legati anche al Dante Labs l’innovativo laboratorio di ricerca aquilana che è stato supporto essenziale durante la pandemia.
Si tratta del primo siero e della prima piattaforma di mRNA italiani che arriva in un momento in cui i contagi sono in rialzo a causa delle varianti omicron 4 e 5. Il vaccino si basa sulla tecnologia dell’RNA messaggero (mRNA), che ha recentemente dimostrato successo nel controllare la pandemia indotta dal virus Sars-CoV2, responsabile del COVID-19. L’aspetto innovativo è che l’azienda, oltre la riproduzione della tecnologia, è riuscita ad associare alla produzione del vaccino in approccio bioinformatico che permette una predizione dell’evoluzione del virus. La ricerca era partita per creare innovativi farmaci contro i tumori ed è stata poi virata sul Covid 19.
La sperimentazione ha mostrato un buon profilo di sicurezza. L’algoritmo è stato applicato per la prima volta nel dicembre 2020 ed ha permesso di selezionare il vaccino ad mRNA che nei prossimi mesi sarà testato sull’uomo. Inutile dire che si tratta di una ricerca molto importante perché in autunno la situazione dei contagi peggiorerà a causa delle varianti. Queste sono ancora più contagiose. Il dottor Alessandro Grimaldi, primario di Malattie infettive all’ospedale dell’Aquila, in una lunga intervista al Centro ha ribadito proprio questo: solo un nuovo vaccino potrà fermare le varianti ma è comunque necessaria assolutamente e ora la quarta dose per anziani e soggetti fragili.
Il vaccino quindi va aggiornato e va tarato sulle nuove varianti. Omicron 5 è una forma più aggressiva ad esempio ed è fonte di preoccupazione. Per ora la situazione è gestibile perché la maggior parte dei pazienti non ha bisogno di ospedalizzazione ma serve continuare a pendere precauzioni.