Quasi 300 chilometri di percorsi adatti a ogni età, dal mare alla montagna attraversando colline, strade interpoderali e comunali, sentieri e vie panoramiche dove non mancherà lo “spuntino del ciclista” a base di specialità enogastronomiche locali.
E’ la ‘Rete ciclabile dei trabocchi’, progetto realizzato dal Gal Costa dei Trabocchi con il supporto dell’azienda Metamer, fornitrice di energia, che ha permesso l’installazione di segnaletica appropriata. Per il presidente del Gal Roberto Di Vincenzo “è il più importante progetto turistico dell’Abruzzo”. L’iniziativa è stata presentata a Vasto, a Palazzo D’Avalos, da Di Vincenzo insieme al
vicepresidente della Camera di Commercio Chieti-Pescara Lido Legnini, all’Ad di Metamer Nicola Fabrizio e, collegato in videoconferenza, a Patrick Kofler, fondatore di Helios, società di consulenza per mobilità e turismo sostenibile che ha collaborato alla realizzazione dei percorsi. Presente anche il sindaco di Vasto Francesco Menna.
Dodici i tour in e-bike segnalati su 263 km, tra cui quello provato ieri pomeriggio stesso: la bretella di collegamento tra Scerni e Casalbordino marina. La via attraversa paesaggi agricoli collinari lambendo i borghi di Scerni, Pollutri e Casalbordino e poi, su strada bianca, scende fino alla marina ricollegandosi al percorso costiero e alla stazione ferroviaria. “Attraverso un dialogo costante pubblico-privato stiamo lavorando per costruire una cultura del cambiamento, lo abbiamo fatto promuovendo spazi di dialogo con il Costa dei Trabocchi Lab; animando il gruppo di lavoro sulla mobilità sostenibile per il turismo con il Costa dei Trabocchi Mob” ha dichiarato Lido Legnini.
“Nel 2020 circa il 30% degli italiani ha scelto il turismo attivo, tra questi, quasi il 40% è interessato a fare cicloturismo. In base a un’indagine in Trentino abbiamo analizzato quanto rende 1 km di pista ciclabile: 338 mila euro. Realizzare un sistema di quasi 300 km di piste ciclabili tra le colline e il mare, rendere possibile l’unione del ‘prodotto’ mare con cicloturismo ed enogastronomia – ha concluso Di Vincenzo – rappresenta motivo di crescita non solo economica ma anche culturale”.