Questa mattina presso la Villa Falcone e Borsellino nel Quartiere San Paolo si è tenuta la cerimonia per l’inaugurazione dell’opera dedicata a Lea Garofalo vittima della Mafia realizzata dagli studenti e le studentesse del Polo Liceale Pantini Pudente, su un pannello in plexiglass della pensilina di via Spataro.
L’attività si è svolta nell’ambito del progetto Il Tempo Del Noi, promosso dall’Associazione Libera, finalizzato a promuovere una cultura della legalità tra le nuove generazioni ed ha visto il coinvolgimento del Prof. Gianpiero Barbati, delle professoresse Sonia Tabasso, Giuseppina Cianciosi, Deborah Fioriti, Vito Evangelista, Michelina Strever e per la parte artistica la Professoressa Alessandra Minerva
Oltre al sindaco Francesco Menna, alla Preside Anna Orsatti e all’assessora alle Politiche Giovanili e all’Istruzione Paola Cianci sono intervenuti anche le studentesse e gli studenti che hanno letto dei testi ricordando la storia di Lea Garofalo e quella di tante donne che hanno avuto il coraggio di rompere la catena dell’omertà.
“Grazie per questo bellissimo progetto in onore ed in virtù della legalità, della lotta alla criminalità, della bellezza, della purezza, del difendere le idee ed un mondo più giusto, più equo e a portata di tutti. Il Parco Falcone e Borsellino dedicato – ha detto il sindaco Francesco Menna – a due vittime della Mafia da oggi vede il completamento dell’importante progetto di legalità, realizzato on la collaborazione degli studenti del Pantini-Pudente e viene inaugurata una pensilina con l’immagine di Lea Garofalo. Una giovane mamma uccisa. E’ giusto unire le forze tutti insieme. Lo strumento che ci aiuta ragazzi è il vostro ruolo, quello dei giovani”. Il sindaco inoltre ha invitato i ragazzi a non aver paura a denunciare ogni forma di illegalità.
“Ringrazio la Preside, i docenti, i ragazzi e le ragazze per aver consolidato il percorso avviato lo scorso anno – dichiara l’assessora Paola Cianci – con l’associazione Libera e per aver coinvolto l’Amministrazione comunale in un’esperienza formativa ed educativa rivolta a tutti, non solo a chi è stato protagonista direttamente del progetto, ma anche a coloro che passando davanti alle pensiline sono stati attratti dalla bellezza delle opere dedicate a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Don Peppe Diana e Peppino Impastato e quindi stimolate a conoscere, approfondire e a non dimenticare mai le storie delle vittime della Mafia. La vita di Lea Garofalo, come quella di tante donne che vivono in contesti familiari mafiosi, ci ricorda che ci sono luoghi in cui nascere donna significa non avere alcuna libertà di decidere della propria vita. Mi auguro che la sua immagine possa trasmettere la stessa forza che lei ha avuto di provare ad essere una cittadina libera che combatte per i suoi diritti. Ci siamo dati appuntamento – conclude Cianci – al prossimo anno scolastico per continuare insieme questa battaglia per la legalità”.