Quando è finalmente entrato in stazione a Vasto aveva già accumulato oltre un’ora di ritardo, ma a quanto pare per il Frecciabianca Lecce-Milano i guai erano solo all’inizio. Tutti a terra, per due ore, i 200 passeggeri nei cui racconti si parla di disagi e silenzi.
Due ore di disagi e proteste da parte dei passeggeri che si sono dovuti sistemare su un marciapiede all’aperto con tutti i bagagli al seguito. Una odissea che nella migliore delle ipotesi li vedrà arrivare a destinazione dopo un viaggio di 12 ore. Proteste vengono segnalate specie per le scarse informazioni ricevute e la scarsa assistenza del personale Trenitalia. In tanti raccontano di non aver ricevuto nemmeno una bottiglietta d’acqua. Alcuni che dovevano raggiungere mete più vicine hanno preferito non aspettare il Frecciabianca e salire sull’Intercity diretto sempre a nord.