La Fiesa Assopanificatori Confesercenti d’Abruzzo condanna ciò che alcuni soggetti hanno fatto, e sicuramente continuano a fare, nel sistema della distribuzione del Pane. Quello che i Carabinieri NAS di Pescara hanno scoperto è veramente vergognoso e grave per le negative ricadute che il settore della panificazione può subire.
Questi atteggiamenti, si legge in una nota, fanno solo danno ad una categoria, quella dei Panificatori artigiani, che della “Sicurezza alimentare” ha fatto un punto obbligatorio di alta attenzione produttiva. Il danno potrebbe essere molto alto, soprattutto se si perde la fiducia dei consumatori che confidano nel rispetto delle norme igienico-sanitarie nazionali ed europee, norme che comprendono anche le modalità, i sistemi e i mezzi di trasporto del Pane. L’arte bianca e costantemente sotto attacco da parte della concorrenza sleale e degli abusivi che quotidianamente popolano città e quartieri. Il pane è uno dei prodotti maggiormente copiati, prodotti e venduti in rivendite spesso non in regola, sulle strade all’aperto, durante manifestazioni ed eventi e, nientemeno on line.
La Fiesa Assopanificatori Confesercenti d’Abruzzo sottolinea che non possono essere più tollerare situazioni di abusivismo e di non rispetto delle regole. Ben vengano gli interventi dei Carabinieri NAS, soprattutto in funzione della salute dei cittadini e per rispetto nei confronti dei panificatori e rivenditori onesti.
Oggi più che mai in termini di Sicurezza alimentare e di disponibilità per i consumatori di cibo sicuro, il fenomeno della vendita di pane abusivo è un pericolo: la sua vendita e la sua somministrazione del pane, al di fuori delle norme nazionali e dei regolamenti comunitari, non garantiscono la sicurezza necessaria, perché vengono a mancare l’etichettatura riferita alle materie prime, che in questo caso restano sconosciute, e quella sui valori nutrizionali utili al consumatore per determinarne la scelta. L’abusivismo porta, in sostanza, all’assenza della tracciabilità e a pessime condizioni igieniche dei luoghi di produzione e le metodologie di panificazione. L’Assopanificatori rileva come sul territorio si assiste al fenomeno di pane prodotto da soggetti che non sono fornai, ma fanno altri lavori. Per questo l’abusivo vende il pane a basso prezzo, che in un periodo di crisi porta i cittadini ad acquistare indipendentemente dai requisiti igienici e fiscali. La vogliamo chiamare concorrenza sleale? Bene. Ma il danno per le imprese regolari e notevole.
Per la Fiesa Assopanificatori Confesercenti d’Abruzzo è assolutamente necessario proteggere l’attività di panificazione e migliorare l’informazione al consumatore e garantire la sua salute. È fondamentale tutelare le imprese che, anche in questi anni di crisi e calo dei consumi, hanno comunque resistito con forza e determinazione, sostenute dalla loro qualità produttiva, nell’ottica della valorizzazione del Pane, anche in funzione del valore della tipicità e della tradizione. L’Associazione lancia a tutti i consumatori questo slogan: «Dal tuo fornaio sotto casa vedi, compri e sai cosa mangi».