Ieri sera, su Rete8, alcuni Riti della Settimana Santa e le principali Processioni del Venerdì Santo d’Abruzzo. In particolare quelle di Lanciano, Teramo, Sulmona, L’Aquila, Pescara e Chieti
Nello speciale i momenti salienti delle Processioni del Cristo morto con immagini e commenti di sacerdoti, esperti e studiosi di riti popolari e religiosi.
A Lanciano si rinnova la tradizione della “Processione degli incappucciati”, il rito, la cui origine risale al XVI secolo, si svolge la sera del Giovedì Santo. Per i cristiani è l’ultima cena, la sera del tradimento.
A Teramo sono due gli appuntamenti che scandiscono questo importante evento religioso: all’alba la Processione della Desolata, che rappresenta il dolore della Madre di Gesù che cerca il figlio nelle chiese cittadine, e quella che si svolge al tramonto.
Antiche e molto suggestive anche le due Processioni di Sulmona, in attesa della celebrazione della “Madonna che scappa” che si svolge la domenica di Pasqua. La prima, detta “del pomeriggio”, è organizzata dalla Confraternita di Santa Maria di Loreto. La seconda è curata dai confratelli dell’Arciconfraternita della Santissima Trinità (detti “trinitari”). Lo “struscio” dei cantori e il Miserere il momento più toccante.
A L’Aquila il rito ha assunto un significato ancora più particolare dopo il sisma del 2009 e il corteo e i simboli della Passione di Cristo, realizzati dal maestro Remo Brindisi, dalla basilica di San Bernardino sfilano in rigoroso silenzio tra i palazzi del centro storico del capoluogo di regione. I martiri del terremoto ricordati nel rito.
A Pescara, la processione principale del capoluogo adriatico è quella presieduta dall’arcivescovo Tommaso Valentinetti. Il corteo ha preso le mosse dalla cattedrale di San Cetteo, Santo Patrono della città, in zona Portanuova, ed ha attraversato le vie di Pescara Vecchia per concludersi con la via Crucis in via delle Caserme.
In 40.000 alla processione di Chieti, la più antica d’Abruzzo, e secondo alcuni studiosi anche tra le più antiche d’Italia. Nata nell’842 dopo Cristo e dal 1603 è organizzata dall’Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti. La rappresentazione è caratterizzata dal Miserere di Saverio Sellecchy e dai confratelli incappucciati, elemento presente anche nella processione di Lanciano dove il giovedì Santo, durante la processione curata dall’Arciconfraternita Orazione e Morte “San Filippo Neri”, il cireneo scalzo porta la pesante croce. Un appuntamento che unisce tutta la comunità teatina e richiama abruzzesi da tutto il mondo.