Si è chiuso con un nulla di fatto il confronto tra i protagonisti della vertenza Riello di Cepagatti, che ieri presso la sede di Confindustria di Chieti Pescara ha riunito ancora una volta al tavolo sindacati e azienda.
La procedura di licenziamento collettivo dei 71 dipendenti e di trasferimento di altri 19 negli stabilimenti veneti e lombardi del gruppo va dunque avanti verso la chiusura dello stabilimento di Cepagatti, ma la battaglia dei sindacati entra ora nella fase amministrativa, che coinvolgerà più da vicino anche la Regione.
«Con il mancato accordo di ieri si chiuse la fase sindacale e di fatto si apre quella amministrativa che prevede un coinvolgimento maggiore della Regione», ha dichiarato Alessandra Tersigni della Fiom Cgil di Pescara. «Questo significa che si dovrà cominciare a pensare anche a una possibile reindustrializzazione del sito.»
«L’azienda di fatto va avanti verso la chiusura dello stabilimento di Cepagatti», ha aggiunto Riccardo Nunziato della Uilm Uil di Chieti Pescara. «A questo punto si dovrà iniziare a parlare di ammortizzatori sociali per sostenere i lavoratori e le loro famiglie. Ufficiosamente Confindustria ci ha fatto sapere che ci sarebbero aziende interessate a rilevare l’azienda, nel qual caso si dovrà stabilire fin da subito il ricollocamento dei lavoratori.»
Venerdì 15 ottobre intanto il segretario nazionale della Fiom Cgil, Maurizio Landini, parteciperà all’assemblea che si terrà alle 12 davanti ai cancelli della Riello di Cepagatti; sarà presente anche una delegazione della Brioni di Penne.