Si è tenuta nel pomeriggio una riunione convocata dalla sottosegretaria al Mise, Alessandra Todde, in video conferenza sulla crisi degli stabilimenti Blutec in Italia, alla presenza dei commissari straordinari, Invitalia e delle regioni Piemonte, Abruzzo, Basilicata e Sicilia.
Pubblichiamo il comunicato dei sindacati, in cui si fa il punto della situazione.
“Il sottosegretario Todde ha tenuto a precisare che questo è un primo incontro e che ci
saranno altri incontri.
L’obiettivo della riunione era quello di riprendere i contatti tra i commissari e le parti
sociali oltre le istituzioni locali.I commissari hanno fatto presene che entro il 5 ottobre 2020 dovranno presentare il
piano concordatario per la BLUTEC e Ingegneria Italia. Sarà una procedura
concordataria che prevede la vendita di tutti i siti tranne Termini Imerese.La vendita degli stabilimenti, tra cui Atessa, consentirà di pagare i creditori.
Gli acquirenti degli stabilimenti, tra cui Atessa, dovranno assorbire l’attuale forza
lavoro.Il programma, che sarà liquidatorio, indicherà le linee operative del progetto senza
entrare nel dettaglio. Attualmente per tutti i siti, ad eccezione di Termini Imerese, ci
sono più manifestazioni d’interessi, e questo porterà ad effettuare delle aste competitive
che terranno in considerazione l’offerta economica ma soprattutto chi garantirà la
massima occupazione.Per la FIOM, in attesa di conoscere il progetto che sarà consegnato il 5 ottobre, rimane
sospesa ogni valutazione.L’incontro, richiesto unitariamente dalle organizzazioni sindacali, è servito a un primo
scambio di informazioni sulle linee che guideranno le decisioni dei commissari, a cui
hanno lavorato in questi mesi, sul piano progettuale per tutti gli stabilimenti e i
lavoratori.In sintesi i commissari hanno chiarito che: entro il 5 ottobre sarà presentato un piano
concordatario sulla reindustrializzazione di Termini Imerese e sulle linee guida di
liquidazione e cessione per tutti gli altri stabilimenti. Abbiamo chiesto garanzia
occupazionale e contrattuale per tutte le lavoratrici e i lavoratori che hanno garantito la
continuità produttiva da Orbassano, Rivoli, Asti passando per Atessa fino alla Basilicata
nonostante i danni provocati dalla proprietà precedente.Per Termini Imerese la situazione è resa più complessa dal numero dei lavoratori
interessati nell’area tra ex dipendenti Fiat e dell’indotto, dal fermo produttivo in atto dal
novembre del 2011 e dai danni provocati ai lavoratori e al territorio dall’acquisizione
della proprietà da parte di Blutec. I commissari stanno lavorando a una soluzione
composta da più aziende consorziate che, da quanto prevedono, dovrebbe assorbire più
dei lavoratori attualmente ancora alle dipendenze di Blutec, numero che potrebbe
restringersi se si desse seguito alla norma che permetterebbe ai lavoratori usurati in
catena di montaggio di poter accedere alla pensione.Inoltre, nella comunicazione i commissari hanno chiarito che la garanzia per i lavoratori
continuerebbe a essere la proprietà pubblica dell’immobile”.