Vicenda Cospito, no ai domiciliari. Acerbo: “Parere del tutto immotivato”

Una combo con due foto di Alfredo Cospito. A sinistra una foto scattata nell'ottobre del 2013, e a destra un'immagine del dicembre 2022. ANSA

La Procura generale di Milano, guidata da Francesca Nanni, ha chiesto che Alfredo Cospito, l’anarchico in sciopero della fame, rimanga collocato “stabilmente” nel reparto di medicina penitenziaria del San Paolo, sempre in stato di detenzione carceraria e in regime di 41bis

La richiesta, avanzata ai giudici della Sorveglianza, si basa sulle condizioni di salute “invariate ma gravi” dell’ideologo della Fai, ricoverato nell’ospedale ma come soluzione temporanea e non stabile. Il parere negativo ai domiciliari, invece, si basa sul fatto che la sua condizione grave è “autoindotta” e su questo c’è già giurisprudenza della Cassazione. Il motivo, espresso dalla procuratrice generale Nanni e dal sostituto pg Nicola Balice nel
parere negativo al differimento pena, è “semplice e logico”. La giurisprudenza della Cassazione ha già sancito, chiarisce la Procura generale, che non si può concedere il differimento con i domiciliari “in caso la patologia sia autodeterminata”, come per uno sciopero della fame. Un motivo, per i pg, “dirimente rispetto alla richiesta della difesa”. In base all’articolo 11 dell’ordinamento penitenziario e date le “condizioni invariate ma gravi” di Cospito, la Procura generale ha chiesto che venga “collocato in maniera stabile presso il reparto del San Paolo”, dove ci sono strumenti anche per la “rianimazione” diversi e migliori. Resterebbe, comunque, in detenzione carceraria in regime di 41bis. Cospito, invece, chiede che gli venga tolto il carcere duro e di fatto lo fa ora con l’istanza sui domiciliari per motivi di salute. Anche se il 41bis non è il tema di questa istanza. Oppure, come ha detto in aula, chiede che “lo si tolga agli altri e io – ha aggiunto – interromperò il digiuno”. I giudici, dunque, si dovranno esprimere sull’istanza difensiva, ma anche sulla richiesta della Procura generale. Giudici che dovranno anche risolvere una questione di competenza, perché una istanza difensiva analoga è stata discussa oggi anche davanti alla Sorveglianza di Sassari.

Cospito, Rifondazione: “Parere PG del tutto immotivato”

Il parere della Procura Generale è del tutto immotivato. Perché Cospito deve restare al 41bis? È evidente, ormai, anche in base a pronunciamenti istituzionali che non esistono le condizioni organizzative e di pericolosità sociale che pretenderebbero il regime del 41 bis.  Attendiamo fiduciosi la decisione del Tribunale di Sorveglianza, che valuterà tutti gli elementi che possono fare decidere per Cospito i domiciliari. La pena, infatti, per la Costituzione, non è vendetta di Stato. Alfredo Cospito, citando Nordio che definiva nel 2019 il 41bis “isolamento mortuario” e “incivile”, ha evidenziato l’ipocrisia e il cinismo dell’attuale ministro finto garantista. E’ quanto si legge in una nota a firma di Maurizio Acerbo, Giovanni Russo Spena, Gianluca Schiavon del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea.

 

Barbara Orsini: