Vicenda Pescarabruzzo: per D’Alfonso “la Fondazione rischia di perdere di vista i principi sociali”

Secondo il senatore del Partito Democratico, Luciano D’Alfonso, dopo tanti anni di gestione senza ricambio, “la Fondazione Pescarabruzzo rischia di perdere di vista anche i principi sociali del suo statuto”

«Vorrei che la capacità di comprensione e lettura della società potesse anche aiutarsi con uno spirito di rinnovamento che deve riguardare anche la Fondazione: non soltanto le articolazioni della giostra, ma anche il palo della giostra. Concordiamo una durata dei mandati del vertice». Così Luciano D’Alfonso.
Di questo e altro si è parlato nella conferenza stampa che il senatore Pd ha tenuto questa mattina nella sala Figlia di Iorio della Provincia di Pescara, illustrando fatti e circostanze relativi alla vicenda della Fondazione Pescarabruzzo e facendo seguito anche all’audizione del Presidente Nicola Mattoscio di fronte alla Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario.
«Ho posto delle questioni rigorose, per esempio è incomprensibile che un comma della struttura statutaria comprima le libertà sociali della nostra provincia. Quando si dice che la Fondazione deve verificare la rappresentatività dei soggetti deputati a designare. È una forzatura che non va d’accordo con lo spirito di indipendenza e autonomia che il legislatore ha voluto configurare nei rapporti tra fondazione e organizzazioni sociali. Deve essere implacabile il mandato a tempo: dopo due mandati niente possibilità di tornare ad avere ruoli, altrimenti c’è il rischio che la persona fisica e quella giuridica coincidano, facendo venire meno il valore di progetti, istanze e ambizioni sociali. Perché tutta freschezza non si perda c’è bisogno dopo due mandati di rinnovare gli incarichi e aprirsi alla città.»
 L’auspicio del senatore D’Alfonso è che la Fondazione Pescarabruzzo tenga conto anche dei principi sociali e di quei 6 mila nuovi poveri generati dalla pandemia.
«Oltre alla generosità di alcuni imprenditori e agli aiuti messi in campo dalle istituzioni, è possibile fare in modo che il 10% dei redditi della fondazione prenda come bersaglio le nuove sacche di dolore sociale di questa città?».
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Barbara Orsini: