I casi sempre più in aumento di violenze consumate da giovani e giovanissimi impongono una riflessione seria. Episodi sconosciuti fino a poco tempo fa nella città dell’Aquila ma che ora sono sempre più frequenti.
Ma il fenomeno non riguarda solo l’Aquila, basta guardare anche gli ultimi casi legati alla movida pescarese. Accoltellamenti, risse, spaccio di droga tra giovanissimi. Nel capoluogo l’ultimo episodio che ha portato il questore a chiudere il bar del castello per sei giorni dopo l’ennesima rissa col ferimento di un cliente, fa riflettere. In generale c’è molta preoccupazione da parte dei genitori per questo disagio in costante aumento. Abbiamo provato a chiedere ad una psicologa, la dottoressa Chiara Mastrantonio, perché questi fenomeni sono in crescendo, cosa manca, perché c’è tutta questa difficoltà a relazionarsi tra i giovani che poi sfocia in violenze e intemperanze.
“Il discorso è molto ampio e complesso e non si può liquidare con poco ma, alla base, – spiega la psicologa – ci possono essere diverse motivazioni. Innanzitutto la mancanza di desideri in una società dove tutto è possibile ma anche al fatto che non si riesce più a relazionarti, a confrontarsi in maniera serena e normale e la violenza diventa l’unica affermazione dell’io, manifestazione di potere.”