Violenze nel centro storico dell’Aquila: scambio d’accuse tra Biondi e il Pd

Alla luce dell’ennesimo episodio di violenza nel centro storico dell’Aquila, con la rissa al Parco del Castello, lo sfogo del sindaco Biondi contro le politiche permissive del centrosinistra e l’immediata replica del Pd.

Biondi, questa mattina su “Il Centro”, ha parlato di episodi che sono “il frutto avvelenato di anni di immigrazionismo a tutti i costi ereditato da dieci anni di governo di centrosinistra e che oggi bisogna in qualche modo gestire. Immediata la replica del PD dell’Aquila che in una nota così ribatte:

“Altro che “immigrazionismo a tutti i costi”: questa destra non sa governare la città; in questi anni, Biondi ha abdicato completamente al suo ruolo di sindaco, occupandosi solo e soltanto dei grandi eventi finanziati con milioni e milioni di fondi pubblici e dimenticando il governo del territorio – si legge nella nota del Pd – Si pensi soltanto che, pur di controllare direttamente la Polizia locale, il sindaco dell’Aquila si è ostinato, per anni, a non nominare un Comandante – così come previsto dalle norme – indicando suoi dirigenti di fiducia, fino al punto di essere ripetutamente bastonato dal Tar e dal Consiglio di Stato. Oggi, siamo arrivati al paradosso che in una città come L’Aquila abbiamo un Comandante a scavalco da Ascoli Piceno, per un giorno a settimana. Chiediamo a Biondi – prosegue la nota – come mai si ostina a non nominare un Comandante della Polizia Locale a tempo pieno? E ancora, chiediamo al sindaco: oltre la propaganda su fumosi protocolli d’intesa, servono o no le forze dell’ordine per un maggiore controllo del territorio? E che fine hanno fatto le telecamere che, da 7 anni, viene promesso verranno installate in città? Chiediamo ancora: che controllo sta esercitando il Comune sulle case famiglia accreditate per l’ospitalità dei minori migranti? Che controllo si sta esercitando sui centri di accoglienza? Come mai l’amministrazione ha completamente rinunciato a politiche di accoglienza capaci di offrire possibilità ai giovani migranti che, compiuti i 18 anni di età, vengono abbandonati a loro stessi? E che iniziative sta mettendo in campo la Giunta comunale per offrire possibilità di inclusione ai giovanissimi migranti ospiti all’Aquila delle case famiglia? A queste domande dovrebbe rispondere il sindaco dell’Aquila, invece di lanciarsi in accuse strampalate al centrosinistra. Che poi, vorremmo ricordare a Biondi che la normativa che disciplina l’immigrazione in Italia porta il nome di Bossi e Fini, che a smantellare il sistema Sprar, che garantiva una accoglienza sostenibile, diffusa e controllata sul territorio, è stata la destra che, sui migranti, ha fatto soltanto becera propaganda per anni. Ricordiamo che Fratelli d’Italia, al governo da due anni, era arrivata a promettere ‘blocchi navali’ in campagna elettorale: al contrario, la ricetta securitaria per la gestione dei flussi, affiancata alla presunzione di efficacia di misure inapplicabili, ha portato a uno dei peggiori risultati di sempre. La destra di Biondi governa Comune, Provincia, Regione, l’Italia e L’Aquila è ridotta in queste condizioni: le chiacchiere oramai stanno a zero! – In conclusione la riflessione dei consiglieri del Pd – Tra l’altro, è rimasto completamente inapplicato l’ordine del giorno, votato all’unanimità dal Consiglio comunale su impulso delle opposizioni, e che impegnava il sindaco, tra le altre cose, a garantire decoro, pulizia, illuminazione alle ampie zone del centro storico lasciate completamente al buio, nel completo degrado. Angoli di città, alcuni persino abitati, che Biondi fa finta di non vedere, impegnato com’è a pubblicare foto con gli artisti protagonisti degli eventi estivi. Oltre 40 milioni di euro impegnati per concerti e spettacoli, e zero risorse per le politiche di accoglienza e inclusione. Questa è la realtà. E la realtà, prima o poi, chiede il conto e squarcia il velo di propaganda che offusca L’Aquila da più di 7 anni.”

Luca Pompei: