WWF Abruzzo: neve e freddo, come costruire “la case” per gli uccellini

Le prime nevicate e il calo delle temperature rendono più difficile la vita per gli animali selvatici. Come ogni anno il WWF ricorda che possiamo aiutare l’avifauna fornendo cibo dalle nostre case, terrazzi o giardini: semi, frutta o biscotti andranno benissimo per i piccoli uccelli che in questo periodo, con il freddo e la copertura nevosa, hanno spesso difficoltà ad alimentarsi.

Le mangiatoie possono essere di vario tipo, costruite in legno e posizionate su un palo, acquistate nei negozi specializzati, ma anche realizzate in modo semplice e creativo usando materiale di recupero. In rete si possono trovare molti esempi e suggerimenti per la costruzione e il corretto funzionamento delle mangiatoie, ad esempio: https://www.wwf.it/news/?38021/E-arrivata-la-neve-ecco-come-aiutare-i-piccoli-uccelli
Le mangiatoie sono utilissime anche per osservare facilmente l’avifauna e imparare a riconoscere le principali specie. Passeri, cince, cinciarelle, cinciallegre, merli, storni, pettirossi, tortore, fringuelli, codirossi ma anche il picchio muratore e tantissime altre specie meno comuni potranno venire a farci visita… si rimarrà stupiti dalla grande biodiversità presente così vicino a noi.

I Consigli del WWF Abruzzo per realizzare le mangiatoie

Tipi di mangiatoie
Ne esistono di svariate tipologie, in legno a forma di casetta sistemata su un palo, a forma di cilindro in plastica o in rete metallica. Le mangiatoie possono essere costruite anche in modo artigianale recuperando bottiglie di plastica, contenitori per il latte o per i succhi di frutta, meglio se in colori mimetici e naturali o semplicemente appendendo agli alberi una palla di lardo e semi o riutilizzando una mezza buccia di arancia riempita di semi. Meglio se le mangiatoie sono coperte in modo da ripararle dalla pioggia e dotate di un foro per far uscire l’acqua piovana.

Dove collocarla
Il posto ideale per sistemare la mangiatoia è un punto tranquillo del giardino, magari protetto dalla vegetazione, dove la fauna selvatica si senta al riparo, ma che al contempo ci permetta l’osservazione e lo studio delle specie che vorranno farci visita. Si può collocare anche sul balcone o usare i rami degli arbusti presenti vicino casa per appenderle. In mancanza di giardini e balconi, andrà bene anche il davanzale di una finestra. In ogni caso va sistemata in un punto riparato e non esposto alla pioggia. Importantissimo sarà offrire il cibo a una altezza sufficiente a mettere al sicuro dagli attacchi dei predatori. La mangiatoia va sistemata infine in luoghi non frequentati dai gatti, che sono i maggiori predatori degli uccelli nelle aree urbane: tenerli in casa nei giorni di neve sarà un’altra preziosa accortezza per aiutare l’avifauna.
Quale cibo utilizzare
Frutta matura, bacche, miscele di semi (canapa, miglio, avena, girasole…), frutta secca, arachidi non salate, avanzi di panettone, lardo, strutto o margarina mischiati con briciole dolci e semi misti… anche camole della farina o mangimi per insettivori, se possibile, possono essere graditi. Non mettere pane, cibi salati o piccanti. Aggiungere una piccola ciotola con l’acqua da tenere sempre pulita.

Periodo
Le mangiatoie vanno istallate in inverno da dicembre a marzo, nel periodo in cui gli animali hanno maggiori difficoltà ad alimentarsi. La fornitura di cibo va gradualmente diminuita con l’arrivo della primavera e sospesa del tutto durante le stagioni più calde, anche per evitare che i giovani appena usciti dal nido diventino dipendenti dalla mangiatoia.
Altre accortezze da seguire
• Mantenere la mangiatoia sempre pulita eliminando il cibo che non viene consumato per evitare la produzione di muffe e il propagarsi di infezioni che possono essere molto dannose per gli uccelli.
• Non interrompere mai la somministrazione di cibo per tutta la stagione invernale, gli uccelli si abitueranno a trovare nella nostra mangiatoia un punto certo per alimentarsi.
Fare attenzione a non usare nella mangiatoia materiali taglienti o oggetti nei quali gli uccelli potrebbero impigliarsi e rimanere bloccati come le retine.

Antonella Micolitti: