Wwf: “Anno difficile per la natura abruzzese, ma cresce la coscienza popolare, nonostante le Istituzioni”

Il bilancio 2024 secondo il WWF, per quel che riguarda la salvaguardia dell’ambiente e della natura, è diviso in bollini rossi e bollini verdi. Cresce la coscienza popolare con il grande consenso per una serie di battaglie, ma va anche segnalata la continua poca sensibilità delle Istituzioni per le tematiche ambientali.

L’anno che ci stiamo lasciando alle spalle, per quel che riguarda la tutela e la salvaguardia della straordinaria biodiversità che fa dell’Abruzzo una delle più belle regioni in Italia, è stato l’anno delle grandi battaglie popolari rispetto a situazioni spesso critiche, vedi la riperimetrazione della Riserva del Borsacchio, piuttosto che la decisione di abbattere quasi 500 cervi. Nel tracciare un bilancio, il WWF Abruzzo sottolinea proprio l’aspetto di una crescente coscienza popolare data dall’incredibile successo delle petizioni, sia a difesa del Borsacchio che a difesa dei cervi, ma al contempo registra una scarsa sensibilità delle Istituzioni:

“Fortunatamente abbiamo riscontrato anche una certa sensbilità da parte dei giudici – sottolinea Filomena Ricci Presidente WWF Abruzzo – che hanno dato, spesso,  sgeuito ai nostri ricorsi ed esposti. penso ad esempio alla vicenda dell’abbattimento dei cervi e sulla quale saremo ancora fortemente impegnati il prossimo anno. Ci aspettiamo la stessa sensibilità anche da parte di chi ci governa.”

Coscienza popolare e un amore sempre più crescente anche per i suggestivi paesaggi, testimoniato anche dal numero dei visitatori nelle tante oasi WWF in Abruzzo:

“Tante iniziative e un coinvolgimento sempre maggiore – spiega Andrea Natale coordinatore delle Oasi – quello che manca è il sostegno economico delle istituzioni, i fondi che ci vengono destinati non sono sufficienti per tutto ciò che abbiamo necessità di fare per gestire al meglio le nostre Oasi.”

“Sul fronte delle battaglie, anche legali – spiega Dante Caserta dell’Ufficio Legale del WWF Italia – ci aspetta un 2025 carico d’impegni, la guerra contro l’abbattimento dei cervi non è ancora vinta e molto va anche chiarito anche per quel che riguarda la riserva idrica del Gran Sasso.”

 

Luca Pompei: