Il WWF interviene sulle disposizioni in merito all’audizione in Commissione Regionale sul tema dei trabocchi.
“Ovviamente non siamo contrari a che sui trabocchi si svolgano attivita’ e si faccia ristorazione, ma a patto che non si finisca per snaturare questi gioielli dell’ingegno della nostra marineria che ormai costituiscono un elemento caratteristico del paesaggio costiero”:
e’ quanto ha dichiarato Luciano Di Tizio, delegato regionale WWf Abruzzo, intervenendo all’audizione in Commissione Territorio del Consiglio Regionale Abruzzo sul tema trabocchi, invitando a non snaturarne l’identita’ storica.
“La legge attualmente in discussione, su cui le associazioni sono state chiamate ad esprimersi, qualora fosse approvata – spiega il WWf – comporterebbe lo stravolgimento di questo antico strumento della marineria abruzzese diventato uno dei biglietti da visita della nostra regione. La riforma della legge del 2001, prosegue l’associazione ambientalista, prevede infatti la possibilita’ di ampliare a dismisura (fino a 200 mq) le strutture esistenti con sale ristoro e cucine. “I trabocchi hanno senso se mantengono la loro natura di strutture leggere e ben inserite nell’ambiente – sostiene il Wwf – Trasformare tutto in una sorta di finta riproduzione da cartolina rappresenta un errore dal punto di vista paesaggistico, storico e architettonico, ma anche dal punto di vista economico: i potenziali clienti – conclude il Wwf – vanno alla ricerca di genuinita’ e tradizione, non di una falsa riproduzione di un qualcosa che viene totalmente snaturato”.