Il Mammuth a L’Aquila, un milione di anni e non sentirli. Anzi di più: lo scheletro di Mammuthus meridionalis esposto al Forte spagnolo ne conta un milione e trecentomila, ma l’età avanzata non ha scoraggiato i 10.000 visitatori delle Giornate del Patrimonio.
Lo scheletro di Mammuthus meridionalis, fresco di restauro, è stato esposto al Forte spagnolo nell’ambito delle Giornate europee del patrimonio. In tantissimi hanno atteso pazientemente il proprio turno, sono oltre 10.000 i visitatori che, lo scorso fine settimana, si sono messi in fila davanti al Forte Spagnolo per accedere al cantiere del restauro del Mammuth. Lo scheletro del Mammuthus meridionalis figura tra quelli più completi e meglio conservati in Europa. Per due anni è stato montato costola per costola, per essere analizzato e studiato e infine restaurato. Un lavoro certosino, portato a termine grazie alla donazione di 600.000 euro dell guardia di Finanza. Ora l’imponente scheletro è esposto nel Bastione est del Forte, che da lunghi mesi è adibito a laboratorio di restauro. Quella dello scorso fine settimana è stata un’apertura straordinaria, voluta e organizzata dalle sedi regionali del Ministero dei Beni culturali e diventato simbolo del lavoro di recupero dei Beni culturali in corso a L’Aquila e nei luoghi colpiti dal sisma del 2009.
In Abruzzo, le Giornate Europee del Patrimonio hanno ottenuto un grande consenso, registrato negli oltre trenta appuntamenti in calendario, tra i quali la Casa D’Annunzio a Pescara, diversi siti archeologici e museali e appunto, la star di un milione e trecentomila anni, che ha ancora bisogno dei ritocchi finali prima di essere consegnato definitivamente ai suoi fan.