Quarant’anni senza Pasolini. Il 2 novembre di quarant’anni fa moriva Pierpaolo Pasolini, un uomo cui ogni definizione rischia di stare stretta e di limitarne il valore culturale.
Poeta, scrittore, regista, pensatore e – come forse si direbbe oggi – “opinionista” del suo tempo (e di quello futuro, pure dopo morto) Pasolini ha vissuto ogni cosa intensamente, lasciando anche a quelli che gli sono sopravvissuti una eredità tanto fondamentale quanto ingombrante per la sua vis polemica e per la vita (e la morte) “scandalosa”. Pasolini amava Pescara, e lo dimostrano queste parole da lui scritte sulla rivista “Successo”, in un articolo intitolato “La lunga strada di sabbia”:
“Pescara è splendida. Credo sia l’unico caso di città, di vera e propria città, che esista totalmente in quanto città balneare. I pescaresi ne sono fieri. Giungo all’ora del tramonto, della grande, frenetica passeggiata prima di cena. Chiedo a un uomo anziano dov’è un albergo. Lui si fa in quattro, vuol salire sulla macchina, col figlio, per accompagnarmi. Mi dice subito: “Eh anche lei come tutti, vedrà! Quando uno viene una volta sulla spiaggia di Pescara, ci ritorna! Ecco, vede, adesso va fino in fondo a questa strada. Prima della rotonda c’è un’aiuola, dove è segnata con fiori la data di oggi”. E’ commosso, difronte a tanta grazia, a tanto lusso. Sì, infatti, ecco lì dei fiori rossi e viola a segnare la data di oggi, uno dei grandi giorni dell’estate, della città… il lungomare è un fiume di gente, elegante, bella, abbronzata, massiccia”.
Chissà se Pescara gli piacerebbe ancora. Intanto la città ricorderà Pierpaolo Pasolini attraverso la partecipazione ad un ciclo di iniziative presentate oggi in Comune e che coinvolgeranno i circoli ARCI cittadini. All’incontro con la stampa, previsto alle 11, partecipano l’assessore alla Cultura Giovanni Di Iacovo e il responsabile Arci di Pescara, Valerio Antonio Tiberio, oltre all’autore di una evocativa serie di manifesti dedicati a Pasolini.
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