Editoria Abruzzo: le esperienze in Africa di Melilla . Il parlamentare di Sel presenta il suo libro dal titolo: “In Africa. Esperienze di cooperazione internazionale” . Introduzione di Walter Veltroni.
Gianni Melilla, attivista, sindacalista e attuale Segretario alla Presidenza della Camera dei Deputati, affidandosi al filo dei ricordi, racconta la propria avventura umana e politica attraverso la lunga esperienza nella cooperazione internazionale. Il parlamentare e giornalista- scrittore, propone un testo che come si legge in una nota critica sul volume “ tra il saggio e il racconto di viaggio, che illumina problemi e situazioni del sostegno alle popolazioni africane. L’autore ha operato in molti paesi del continente nero dal Burundi al Kenya, dall’Etiopia al Camerun, dal Senegal alla Tanzania, fino ai paesi sul golfo della Guinea: il Togo, il Ghana e il Benin, sfiorando le conseguenze della decolonizzazione, la tragedia delle guerre etniche tra Hutu e Tutsi, la devastazione prodotta da una povertà disumana. Melilla ha visitato “i sotterranei della vita”, dove il cibo è sottratto dalle discariche; dove l’unica soluzione alla fame è la prostituzione, con una condanna quasi certa alla morte per Aids; dove la droga si trova nella colla per scarpe e si vive ancora con meno di due euro al giorno. Ma ha anche visto i luoghi della riscossa nera: il Sudafrica della rivoluzione anti-aparharteid di Mandela e il Senegal della legittima fierezza di Senghor. In ogni Paese egli ha contribuito a realizzare piccoli progetti concreti, in scuole, orfanotrofi, ospedali, facendosi artefice e propulsore di un attivismo realizzativo, accolto con fervore dalle comunità locali. Anche la Fondazione Pescarabruzzo, all’interno delle finalità culturali e di promozione sociale che la caratterizzano, ha voluto in diverse occasioni sostenere le iniziative di collaborazione tra Abruzzo e Africa. Con sensibilità,il Presidente Nicola Mattoscio ha voluto condividere il percorso di molte Ong abruzzesi. La Fondazione ha perciò favorito la realizzazione di progetti in Togo e in Burundi instaurando, a suo modo, parte di un ponte invisibile che unisce le comunità locali di tutto il mondo.Il tempo di un progresso umano, sostenibile, vitale e positivo non è terminato. Melilla ci pone di fronte ai termini chiaroscurali dell’“Occidentalismo”, impossibile da eludere, e suggerisce un nuovo orizzonte euroafricano fatto di azione e riconoscimento pieno dell’alterità”.