Sabato 2 dicembre 2023 alle 21 sarà la scrittura dal titolo “Lei: La serva parla”, interpretata da Magda Saba e Patrizio Pistonesi, ad aprire la rassegna teatrale dal tema “D’Ombre e di luci” – curata dal Centro di produzione teatrale “Diario di bordo” – nel Teatro Cavour, in via Cavour 9 a Pescara: «Il testo al centro dell’interpretazione – spiega Giuseppe Pomponio, direttore artistico del Centro di produzione teatrale – racconta di Francesca Marongiu, donna di servizio nella casa di Grazia Deledda, che resta incinta del fratello della scrittrice. La storia è un confronto immaginario tra due donne estremamente determinate: l’una pronta a difendere la propria maternità e l’altra ad affermare il suo ruolo di scrittrice. Una drammaturgia che unisce e fonde la poesia con la storia, il grottesco al sogno e alla realtà».
Questa sarà solo la prima di cinque rappresentazioni teatrali che caratterizzeranno fino ad aprile 2024 la rassegna teatrale “D’ombre e di luci”, giunta alla sua seconda edizione: «La rassegna – spiega Pomponio – prosegue nella volontà di offrire alla città un’alternativa di proposte culturali che si sviluppano attraverso spettacoli di qualità. Il Teatro Cavour ha l’obiettivo di costruire un polo attrattivo intorno a iniziative che possano creare interesse nel pubblico teatrale ed affermarsi come luogo riconosciuto nel tessuto culturale della città. Un’affermazione di presenza che si manifesta nella qualità e nella novità delle proposte».
Mercoledì 20 gennaio 2024 alle 21 avrà luogo la seconda rappresentazione teatrale, messa in scena da una compagnia di Roma che si esibirà in un’opera di Laurent Baffie intitolata “Toc toc”: «Una commedia brillante – illustra il direttore artistico del Centro di produzione teatrale “Diario di bordo” – che si svolge nell’anticamera di uno psichiatra dove sono riuniti sei pazienti affetti da Toc (tic ossessivo compulsivo). Nell’attesa del medico, ingannano il tempo con confidenze personali che danno vita ad una serie di gags ed esilaranti situazioni che si trasformeranno in una sorta di terapia di gruppo».
Terzo appuntamento sabato 17 febbraio 2024 alle 21 con la rappresentazione intitolata “Una città per cantare”: un viaggio che racconta i cantautori che hanno fatto la storia della musica italiana, senza dimenticare Genova che ne è stata il fulcro. Sabato 16 marzo 2024 andrà in scena il quarto appuntamento della rassegna teatrale, un’opera di Harold Pinter intitolata “Il Calapranzi” messa in scena dal Piccolo Teatro dello scalo con la regia di Giancamillo Marrone: un testo di fama internazionale, rappresentato per la prima volta in Italia nel 1962, che racconta lo strano incontro di Ben e Gus nell’attesa di qualcosa che dovrà accadere e che alla fine avrà una conclusione inaspettata».
Infine sarà proprio il Centro di produzione teatrale “Diario di bordo” a chiudere in bellezza la seconda rassegna teatrale “D’ombre e di luci”, sabato 20 aprile 2024 alle 21, portando in scena “Il suono del silenzio”. Si tratta di una scrittura teatrale scritta da Giuseppe Pomponio, della cui rappresentazione curerà anche la regia: «Il tema che sviluppa il testo – spiega il regista – è quello della distanza comunicativa nel periodo storico della massima comunicazione. Partendo dalla teoria dell’antropologo francese Marc Augé del “nonluogo”, si affronta un viaggio di ricostruzione della propria identità e delle relazioni con quelli che ogni giorno ci passano accanto, come ombre sconosciute. Relazioni superficiali in spazi aperti che esprimono un senso di non appartenenza Questi spazi, in cui vivono ombre sconosciute a se stesse e agli altri, racchiudono in una parentesi ogni esperienza dell’identità e della relazione, in un’afasia fatta di parole senza significato. Una babele di suoni che si intrecciano, si confondono e si perdono nel consumo più esasperato di un lessico impoverito di senso perché logoro e sciatto. Nonluoghi dove tutto sembra destinato a non durare. Le famose strade di Roma che viste dagli occhi di Leopardi non servivano che a “…moltiplicare le distanze… Quelle strade interminabili sono tanti spazi gittati tra gli uomini invece di essere spazi che contengano uomini».
Sarà questa una rassegna di proposte diverse: «Che si spera – conclude Giuseppe Pomponio – possano suscitare curiosità e attenzione al gioco del teatro che, nonostante lo scorrere del tempo, si ripropone in tutta la sua attualità con il cuore che continua a battere, a vivere, a regalarci ancora emozioni».