Amore e guerra in scena stasera al Florian di Pescara nello spettacolo “Namur”, di Antonio Tarantino, portato in Abruzzo dal Kismet OperA Teatri di Bari.
La pièce, inserita nella sezione La Storia si fa Teatro, è portata in scena dal gruppo pugliese con l’obiettivo di produrre, promuovere e diffondere il teatro negli ambiti della vita culturale e sociale. Si tratta dell’undicesimo appuntamento della rassegna “Teatro d’Autore e altri linguaggi”, iniziativa promossa dal Florian Metateatro di via Valle Roveto, con la direzione artistica di Giulia Basel. Namur, di Antonio Tarantino, è un testo pungente di ambientazione storica. I temi universali della guerra e dell’amore si intrecciano, spingendo il pubblico ad una riflessione sugli aspetti più cinici dell’esistenza. La regia è dello stesso Tarantino e di Teresa Ludovico, il testo è inedito e viene messo in scena per la prima volta. L’interpretazione scenica è della regista e di Roberto Corradino, le luci sono curate da Vincent Longuemare. Tarantino è considerato uno dei maggiori scrittori di teatro contemporaneo, “un alfiere fuori controllo di una nuova drammaturgia”. La vicenda di Namur, dal nome di un piccolo paese del Belgio, si svolge nel 1815, con l’esercito francese in rotta e Napoleone in fuga verso Parigi. Le armate inglese e prussiana cercano i nemici ovunque, anche nella capanna che di fatto diventa scenario teatrale e che vede avvicendarsi le storie del soldato Lucien e di Marta, vivandiera imperiale. Protagoniste assolute sono le meschinità che emergono dalle dinamiche di coppia, svelate nell’irrazionalità della guerra.