Lo hanno chiamato Tonino, il gabbiano malandrino, i residenti di alcune vie cittadine del centro. Il pennuto si presenta all’ora di pranzo per “scroccare” un po’ di cibo.
Ormai i residenti di via Ariosto e zone limitrofe del centro cittadino, lo hanno adottato: si tratta di un goloso e in carne gabbiano reale che, per nulla intimidito dalla presenza dell’uomo cerca, invece, di approfittarne. Da vera, ehm… star si lascia immortalare da video e scatti fotografici mentre passeggia solitario sulla strada perché, furbetto, sa che così potrà avere la sua razione di cibo quotidiano dagli stessi concittadini non… pennuti. Insomma, il pesce scarseggia, ed anche i gabbiani lo sanno, diventando sempre più terreni e sempre meno marini o fluviali. Si sa, questi uccelli sono molto intelligenti, abituati a contrastare le intemperie e a una vita non facile, ma ciò che li contraddistingue è l’ingegno e quell’essere un po’ruffiani per raccogliere simpatia e un po’di cibo tra gli uomini. “Sempre gente di mare siamo”, avrà pensato Tonino, gabbiano malandrino che spera nella solidarietà dei suoi concittadini. Solitario, approfitta di qualche scarto di pesce e di qualche suo amico “bipede” umano a tal punto da lasciarsi trascinare dalla simpatia di Tonino e dare a lui un po’di cibo. In tempo di crisi, anche i gabbiani si ingegnano: minimo sforzo, massima resa. Della serie… chi dorme non piglia pesci, Tonino è sveglio, eccome. E di necessità ha fatto virtù. Già, non esistono più i gabbiani di una volta ma nemmeno i pesci… Una storia, questa, che sembra una piccola favola, quei racconti della gente di mare generosa come sempre anche con chi ha due ali in più. Storie che danno leggerezza e si alternano ad altri avvenimenti di cronaca che purtroppo funestano l’Abruzzo. Allora ben venga Tonino, a donare un sorriso a tutti coloro che lo incontrano sulla propria via.