A tre anni di distanza torna sul palco del Pescara Jazz, domani 21 luglio, Stefano Bollani, pianista noto e applaudito in tutto il mondo.
Sorprende la data: 21 luglio 2014 – 21 luglio 2017 ma, se c’è una ricorrenza, lui dice di non saperlo. Toccherà scoprilo. Concerto fuori abbonamento, promosso in collaborazione con la Elite Agency Group. Biglietti dai 46 euro (platea) ai 32,20 (gradinata). Disponibili in biglietteria, online o anche al botteghino del D’Annunzio la sera del concerto a partire dalle ore 20.
Questa volta – per quello che di fatto chiude la 45esima edizione del festival prima della Notte bianca del jazz (evento gratuito in programma per sabato) – Bollani si esibirà in Napoli Trip: sul palco anche Daniele Sepe sassofono e fiati, Nico Gori al clarinetto, Bernardo Guerra alla batteria.
“Per questo progetto, dedicato ad una città che amo moltissimo, ho coinvolto un napoletano doc, Daniele Sepe appunto. Mi serviva una garanzia di autenticità. Così il progetto ha preso vita ed è diventato sia discografico che live”. Ha affermato Bollani.
Alla base della sua passione per il mondo partenopeo – testimoniata anche dal libro L’America di Renato Carosone – c’è proprio l’ispirazione che solo le grandi icone della storia sanno suscitare: “Carosone, che ho scoperto da ragazzino, faceva tutto quello che ho sempre amato. Era uno che suonava il piano, scriveva canzoni, cantava e si divertiva, passava dalle atmosfere arabe al rock’n’roll”.
Napoli Trip non è però un tributo personale, ma un concerto di varie anime. “E’ vero che presentiamo il nostro disco dal vivo – aggiunge Bollani – ma la scaletta può subire modifiche, grande spazio è lasciata all’improvvisazione”.
Così Napoli sarà un porto di partenza, la scusa per cominciare a suonare e lasciarsi trasportare. Pescara ospiterà una festa in musica passando da Raffaele Viviani a Nino Taranto, da brani originali di Bollani fino ai nuovi classici di Pino Daniele. “E Reginella? Non so se la faremo, chissà” chiude il protagonista.
Napoli Trip (uscito con Decca Records) si aggiunge ad una ricca discografia: Abbassa la tua radio, disco-spettacolo per il quale hanno collaborato Peppe Servillo, Irene Grandi, Marco Parente, Barbara Casini, Roberto Gatto (1998).
Quatto sono invece i dischi incisi per l’etichetta francese Label Bleu: Les Fleures Bleues, Smat Smat, Concertone e I Visionari (primi anni 2000). E nel 2007 esce BollaniCarioca, disco realizzato insieme a grandissimi artisti brasiliani: a dicembre è il secondo musicista, dopo Antonio Carlos Jobim, a suonare un piano a coda in una favela di Rio de Janeiro. Tra le produzioni più recenti: Big Band (2013); Joy In Spite of Everything (2014); Sheik Yer Zappa (2014), live dedicato a Frank Zappa; Arrivano gli alieni (2015), in cui si cimenta per la prima volta come cantautore.
In ambito classico, incide Rhapsody in Blue e Concerto in Fa di Gershwin in un cd (2010) che vince il Disco di Platino con più di 70.000 copie vendute. Seguono il Concerto in Sol di Maurice Ravel (2012) e nel 2013 un DVD live registrato alla Scala di Milano con il Concerto in Fa.
La sua voglia di sperimentazione sconfina nel mondo dell’editoria. Nel 2006, per Baldini Castoldi Dalai, pubblica il romanzo La sindrome di Brontolo, cui seguono Parliamo di musica (2013) e Il monello, il guru, l’alchimista e altre storie di musicisti (2015), entrambi editi da Mondadori. Non mancano collaborazioni per la radio – Dottor Djembè (Radio Rai 3, 2006-2012) – e per la TV, ad esempio quella con Renzo Arbore Meno siamo meglio stiamo (Rai 1, 2005) o la più recente L’importante è aver un piano.