Venerdì 10 novembre alle ore 18,00 al Mediamuseum di Pescara sarà presentato il libro “Oltre lo sguardo” della fotoreporter e giornalista Romina Remigio.
Interverranno, oltre all’autrice, Licia Colò, Giovanna Botteri da New York, Lia Giancristofaro e Carla Tiboni. La Fondazione Edoardo Tiboni, dopo il grande successo di pubblico e di critica della mostra fotografica Tribe No Name di Romina Remigio, ha scelto di finanziare Oltre Lo Sguardo, che è un libro fotografico che raccoglie gli ultimi due grandi reportage della fotogiornalista abruzzese. TRIBE NO NAME, un lavoro su una tribù ancora sconosciuta che la fotografa sta mappando per la sezione antropologica del National Geographic. AFRICAN LIFE, invece, è un lavoro inedito sull’identità africana . Oltre lo Sguardo, contiene l’introduzione di Giovanna Botteri, Giornalista e Capo dell’Ufficio Rai a New York e i testi di Silvano Bicocchi, noto critico fotografico, Direttore del Dipartimento Cultura FIAF. Il libro è in italiano e inglese.
…Oltre lo Sguardo è un libro che vuol essere uno strumento contro l’attuale opera di permeabilità del cervello umano all’ignoranza, alla paura e all’irragionevolezza nei confronti degli africani. È un invito ad andare oltre, oltre la foto, oltre la storia giornalistica per interrogarsi su cosa ci sia oltre. Per me è diventato un modus operandi, un imperativo nella testa e nel cuore. L’ Africa, per quanto ci si affanni a mostrarla come la terra degli uomini neri e cattivi, è l’utero del Mondo.
<< In Africa per fare un buon reportage o devi avere molti soldi o devi avere molto tempo, diceva Ryszard Kapuscinski >>.
Io inevitabilmente ho scelto la seconda opzione. Da più di dieci anni osservo e vivo la loro quotidianità. Nessuno dei miei reportage sarebbe stato possibile se io non avessi scelto di ascoltarli e di camminare insieme, prima di iniziare a scattare. Ho sempre pensato che un buon giornalista fosse anche un cantastorie con l’obbligo morale di dar voce a chi non ha voce. Non si nasce fotoreporter. È un amore e una vocazione che crescono nel tempo, potrebbe sembrare, spesso lo è, un mestiere pericoloso e sfiancante ma per noi reporter è un irrinunciabile modo di vivere. È la passione per la conoscenza, per il raccontare, che mi ispira e spinge ad andare e a stare mesi e mesi. È la sensazione adrenalinica di essere presente alla tua e alla loro vita, di essere dentro la storia mentre la storia accade e di esserlo in maniera decisiva tanto da tollerare qualsiasi cosa. Il registrare quell’istante nello scorrere del tempo, è un’emozione meravigliosa che mi lascia ancora senza fiato (Romina Remigio).
“A Ryszard Kapuscinski sarebbe molto piaciuto il lavoro di Romina. Gli sarebbe piaciuto quel suo sguardo curioso, attento, mai giudicante, sull’Africa che tanto amava, quel suo andarsi a cercare le storie fuori dalle piste battute, lontano da qualsiasi riflettore. Solo lei, i suoi occhi, il suo cuore, e il suo coraggio” (Giovanna Botteri).
ROMINA REMIGIO fotogiornalista e antropologa si occupa di reportage sociale e culturale. Collabora con agenzie fotogiornalistiche nazionali ed internazionali: dall’Associated Press, al National Geographic America. Si è affermata nel panorama giornalistico, come osservatrice ed esperta del continente Africa: dallo studio antropologico e sociale di tribù sconosciute, al rapporto islam-Cristianesimo. Le sue foto sono state esposte in importanti gallerie in Italia e all’estero. Da dieci anni vive per gran parte dell’anno in Tanzania, dove oltre al lavoro di reporter, segue due scuole realizzate con i proventi di un suo libro: I Care Tanzania che ha venduto 9500 copie in Italia. Da sei anni sta studiando e fotografando una tribù ancora sconosciuta in Tanzania. Insegna fotografia attraverso corsi base, avanzati e workshop di reportage sociale presso scuole, università ed enti privati in Italia e all’estero.
Il ricavato del libro andrà a costituire un fondo costante per l’acquisto di medicinali per le persone affette da una rarissima forma di epilessia.