Pescara, segni dai lager al Museo delle Genti d’Abruzzo, dove è stata inaugurata la mostra “Guareschi e Laureni”. L’iniziativa fa parte degli appuntamenti organizzati dall’associazione Scienza Under 18 Pescara per l’Abruzzo per il Giorno della Memoria.
L’esposizione “Guareschi e Laureni, segni dai lager”, allestita fino a metà marzo, ripercorre la dolorosa vicenda degli internati militari italiani attraverso le parole di Giovannino Guareschi (1908-1968) e i disegni in prigionia del grafico e incisore triestino Nereo Laureni (Trieste 1919-2008). La mostra, promossa da SU18 e dal Museo delle Genti d’Abruzzo, è patrocinata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Pescara e si avvale della collaborazione di Enzo Fimiani, storico e direttore della biblioteca provinciale di Pescara. Dagli scritti di Guareschi e dai disegni di Laureni emerge l’infermo degli Imi, gli internati militari italiani, ossia ufficiali e soldati che, dopo l’8 settembre del 1943, rifiutandosi di collaborare con il Reich e con la RSI, vennero imprigionati dai tedeschi nei campi di concentramento in Germania e Polonia. I militari, non soggetti all’obbligo di lavorare, trascorsero lunghi mesi nella noia, che cercarono di combattere con varie attività culturali, dal teatro alla musica alle arti figurative. Giovannino Guareschi, celebre scrittore e giornalista, creatore della saga di Don Camillo e Peppone, fu tra i principali animatori: scriveva piccoli racconti da leggere nelle baracche e testi per le messe in scena teatrali. Era anche direttore e redattore unico del Bertoldo parlato, un vero e proprio giornale orale. Nereo Laureni, dieci anni più giovane di Guareschi, al momento della cattura da parte dei tedeschi studiava architettura. Durante la prigionia raffigurò in oltre 150 fogli l’ambiente circostante, dalle baracche agli oggetti e ai volti dei prigionieri.