Atri: studenti raccontano il territorio con le foto

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Atri: gli studenti dell’istituto “A. Zoli” raccontano l’identità del loro territorio attraverso gli scatti fotografici che saranno raccolti presso le Scuderie di Palazzo Ducale.

Attraverso il filtro artistico dell’obiettivo gli alunni hanno catturato gli angoli più suggestivi e nascosti della città. La mostra è il completamento di un corso gratuito di fotografia, appositamente dedicato agli studenti atriani e tenuto dai maestri Marco Divitini e Simone Adamoli che, in una serie di laboratori teorici e pratici, hanno insegnato ai ragazzi le tecniche di base e gli elementi fondamentali del linguaggio fotografico, valorizzando la creatività degli studenti stessi. E così, reporter per un giorno, gli studenti hanno immortalato una Atri talvolta sconosciuta.

“Il desiderio di scoprire ha fatto da padrone nelle lezioni finora svolte”, ha dichiarato il maestro Divitini, commentando il corso di fotografia. “Un’occasione unica per le nuove generazioni, resa possibile grazie alla lungimiranza di Antonella Di Pasquale e della preside dell’istituto Zoli, Daniela Magno, che tanto si spende quotidianamente nella formazione culturale dei suoi allievi”.

A partire da giovedì 4 febbraio, gli scatti dei ragazzi saranno esposti nelle Scuderie di Palazzo Ducale, dopo un’opera di raccolta e selezione.

“L’idea è quella di mettere ovviamente in risalto i risultati raggiunti degli alunni, ma anche gli angoli più suggestivi e nascosti di Atri, un centro molto particolare sotto il profilo storico e architettonico, che merita pertanto di essere valorizzato”, ha aggiunto il maestro Divitini. “In questo modo riusciremo ad ottenere un duplice scopo. Non dimentichiamo, infatti, che la fotografia riveste un ruolo importante anche per la cosiddetta ‘memoria storica’: fotografando i loro luoghi, i ragazzi saranno infatti chiamati a rispondere a un’importante sfida, quella di ‘immortalare’ il presente, mantenendo in questo modo viva la memoria sulla propria identità territoriale, storica e culturale. Un lavoro importante, di cui andare fieri”.