Imperativo farsi trovare pronti. L’Aquila ha due anni di tempo per sviluppare il progetto de l’Aquila capitale della cultura 2026 che vedrà un centinaio di progetti da sviluppare non solo all’Aquila ma anche nel cratere
Produzioni culturali ma anche workshop realizzate sia da associazioni locali che nazionali. Ovviamente si stima un aumento del flusso di turisti del 5 – 10%. La città dunque dovrà lavorare con intensità per mettere a terra il milione di euro disponibile. In questi 15 anni dal sisma una delle problematiche è stata rappresentata dalla mancanza di spazi di aggregazione e dove far cultura. Al centro c’è il discorso del teatro comunale la cui ricostruzione ha subito intoppi e lungaggini.
Tema che è stato trattato anche da attori che hanno fatta tappa nel capoluogo per la stagione teatrale del Tsa. Ad oggi la situazione è questa. Si vuole fare una corsa contro il tempo ma i tempi appunto ci sono. Entro il 2026 si punta alla riconsegna anche se i passaggi sono ancora tanti. Il progetto del teatro comunale è stato completato ed è in fase di verifica preventiva, dovrebbe essere autorizzato dalla Soprintendenza in questi giorni e poi essere valutato dal verificatore esterno.
I famosi fondi che mancavano ci sono dopo l’annuncio del ministero. Sono ben 5 milioni di euro in più. Per quel che riguarda le lavorazioni mancanti, manca una parte di miglioramento sismico della struttura, l’ impiantistica, la parte scenotecnica con il palcoscenico e le finiture.
A questo comunque dopo le verifiche va aggiunta la procedura di gara che richiederebbe qualche mese ma , se si accelererà in qualche modo il processo, i tempi potrebbero essere maturi per la restituzione di quello che è il punto di riferimento culturale della città.
Anche il direttore dello stabile aquilano, l’attore Giorgio Pasotti, auspica che questo riconoscimento possa fare impulso alla restituzione del teatro per il 2026, anno nel quale cesserà anche il suo secondo mandato alla guida della prestigiosa istituzione.
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