Nuovo appuntamento per celebrare gli 80 anni della Battaglia di Ortona, organizzato dalla sezione ANPI “Dario Serafini”, in collaborazione con il Comune e la Compagnia del “Teatro del Krak”, domani sera al Teatro Tosti.
Secondo appuntamento teatrale con la Storia che, nel 1943, entrò tragicamente e violentemente nelle case degli ortonesi aprendo ferite che, a 80 anni di distanza, sono ancora vive nella memoria di una popolazione uscita stremata dalla Battaglia della Seconda Guerra Mondiale durante la quale si affrontarono, strada per strada, Alleati e Tedeschi e che valse alla città la Medaglia d’oro al Valor civile. Sul palcoscenico del teatro “Francesco Paolo Tosti” andrà in scena, mercoledì 20 dicembre alle 20:45, “Casa per Casa: il racconto della Battaglia di Ortona” del Teatro del Krak basato sul libro “I pellerossa che liberarono l’Italia” di Matteo Incerti (Corsiero editore). Il Comune di Ortona, la sezione “Dario Serafini” dell’ANPI di Ortona, lo SPI-CGIL celebreranno i drammatici fatti dell’autunno-inverno 1943 trasportando il pubblico proprio in quei giorni attraverso il racconto personale di due soldati canadesi, nativi nordamericani: Gordon Yellow Fly del popolo Siksika, Blackfoot, sepolto nel cimitero canadese di San Donato, e George Campion, che, tra gli atti di valore, compì anche quello di salvare un neonato dalle braccia della madre morta rischiando la propria vita. Nell’autunno del 1943 la storia con la S maiuscola incontrò le storie personali degli abitanti della città e di coloro che vennero ad affrontarsi per le strade di Ortona. Fu un incontro fatale, che portò morte e distruzione di cui Ortona porta ancora oggi i segni.
“Con le iniziative pensate in occasione degli 80 anni dalla Battaglia di Ortona condivise e sostenute dall’amministrazione comunale, vogliamo dare spazio alla Memoria, ricordando coloro che hanno perso la vita, civili e militari, nel tragico inverno del 1943”, sottolinea Antonio Pellegrini, presidente della locale sezione ANPI, “la nostra, però, non vuole essere solo un’iniziativa che guarda al passato in maniera statica. Il ricordo deve servire alle nuove generazioni per costruire, su quelle macerie e su quella disperazione, gli anticorpi a derive dittatoriali, come furono il fascismo e il nazismo, che neghino i diritti, quelli con la D maiuscola. Per questo, nelle scorse settimane, sono stati avviati, in collaborazione con lo SPI-CGIL, dei progetti nelle scuole di Ortona grazie alla partecipazione e all’impegno di docenti che hanno aderito con entusiasmo a questa idea che guarda certamente al presente e al futuro. Lo spettacolo che sarà in scena mercoledì sera è stato proposto grazie alla volontà dell’amministrazione anche agli studenti ortonesi. Non dimentichiamo mai ciò che è accaduto tenendo ben in mente che la storia debba fare da guida alle giovani generazioni.”