“Premi Flaiano e Giro d’Italia”, botta e risposta tra l’assessore alla cultura del Comune di Pescara Maria Rita Carota e la presidente Carla Tiboni
L’assessore comunale Maria Rita carota in un comunicato sottolinea che: “Le grandi passioni sono quelle che aggiungono un inestimabile valore alla nostra vita, ma a volte ci danno una visione perfetta e ideale del mondo pur sapendo che nella realtà non è così. Le critiche mosse dalla presidente dei Premi internazionali “Ennio Flaiano”, Carla Tiboni, per la mancanza di un riferimento allo scrittore pescarese nel video spot per la tappa del Giro d’Italia che partirà martedì 17 maggio da Pescara, per troppo coinvolgimento emotivo, come accade per le grandi passioni, sbagliano obiettivo. Il Comune di Pescara ne prende atto con rammarico e anche con dispiacere, ma non può fare a meno di sottolineare che le immagini esulano da competenze e responsabilità dirette e indirette. Nello stesso tempo rivendica invece con orgoglio l’iniziativa del sindaco Carlo Masci finalizzata alla traslazione delle spoglie di Ennio Flaiano nella città natale, con tutti i necessari passi istituzionali, per la quale l’Amministrazione aveva richiesto già lo scorso anno a Carla Tiboni di adoperarsi in sinergia virtuosa, attraverso il coinvolgimento dei premiati e delle insigni personalità delle giurie di cinema, teatro, letteratura e televisione. Siamo certi che, avendo come noi a cuore l’importante e imprescindibile valenza storico-culturale del ritorno di Flaiano a Pescara, la presidente voglia attivamente impegnarsi per un movimento d’opinione di intellettuali e uomini e donne dello spettacolo, che ci consenta di esaudire il desiderio espresso dallo scrittore in una eloquente poesia. Che era poi quello più volte manifestato dal fondatore dei Premi, Edoardo Tiboni”.
La replica della presidente dei Premi Flaiano, Carla Tiboni:
“A seguito del comunicato stampa emesso dall’assessore alla cultura del Comune di Pescara, animata dalla passione che l’assessore stessa mi riconosce, consapevole anche di un lessico condizionato dal periodo di guerra che purtroppo stiamo vivendo, vorrei precisare che non ci sono obiettivi sbagliati, ma fatti che probabilmente sono ignorati da chi è fresca di nomina. I fatti sono che il video di presentazione della città di Pescara, in occasione dell’evento Giro d’Italia, non contiene riferimenti e immagini di Ennio Flaiano, uno dei maggiori intellettuali del novecento, nonché illustre figlio di Pescara.
Altri fatti, ben noti, sono come detto dallo stesso assessore, che l’iniziativa della traslazione delle spoglie di Ennio Flaiano, è un’idea del sindaco Masci, che dal palco della 48 edizione dei Premi Flaiano, ha lanciato un appello agli artisti presenti, per essere aiutato.
Se l’assessore avrà la pazienza di riverificare i fatti, l’Associazione culturale Ennio Flaiano, non ha aderito né privatamente né pubblicamente a questo appello rivolto ad intellettuali ed artisti, perché non condivide la scelta di strappare un uomo alla propria famiglia con cui è seppellito nel cimitero della bella Maccarese, frazione di Fregene che, all’epoca, grazie a Flaiano e Fellini divenne “il mare di Cinecittà”; l’Associazione, nella persona del presidente, si è resa utile nella disponibilità, alla richiesta del Sindaco, pur trovando non pochi dinieghi da parte di artisti e intellettuali, che non comprendono la necessità di traslare le spoglie di Flaiano.
Preciso da subito che non ci sarà alcuna partecipazione a “movimenti di opinioni” perché Flaiano non ha mai dichiarato di voler essere sepolto a Pescara, ed i versi cui l’assessore si riferisce tratti dalla Valigia delle Indie (peraltro pubblicato postumo) non contengono alcun desiderio nè richiesta espliciti in tal senso; l’idea di essere seppellito a Pescara è soltanto una libera interpretazione di alcuni versi, e resta tale anche a fronte delle volontà testamentarie di Ennio Flaiano.
Spero che l’assessore trovi il tempo per andare a Maccarese per visitare la tomba di Ennio Flaiano, così capirà quanto sia inutile questa diatriba. Infine, devo constatare ancora una volta, anche da figlia, che fa comodo usare il nome di Edoardo Tiboni, per poi tentennare sui finanziamenti ai Premi Internazionali Flaiano, da lui fondati”.
Conclude la presidente Carla Tiboni.