A Pescara da lunedì “Il Fiume e la Memoria”. Torna lo storico Festival nel Centro Storico con un cartellone ricco di qualità allestito con poche risorse.
Il rilancio e la rinascita del Centro Storico di Pescara più che passare da segnali innovativi, non possono che guardare al passato a ciò che l’hanno fatto diventare fiore all’occhiello della cultura e dell’aggregazione sociale. Fine anni ’90 nasce il Festival Il Fiume e la Memoria, una kermesse apprezzata e riconosciuta in tutta Italia. Scelte politiche diverse e ristrettezze economiche ne hanno caratterizzato un lento declino fino al 2015 quando, su sollecitazione di gran parte della società civile e di numerosi esercenti di Pescara Vecchia, lo storico direttore artistico Milo Vallone ha deciso di ripartire, affiancato unicamente dagli assessori comunali Di Iacovo e Cuzzi, dai gestori di alcuni locali e da alcuni privati. Da Lunedì 7 a domenica 13 settembre in scena, dunque, una versione 2.0 dello storico festival pescarese con un cartellone ricco di qualità malgrado le scarse risorse. Che non diventi un’abitudine ha però sottolineato Vallone che ha ringraziato tutti quegli artisti che hanno raccolto l’invito a partecipare per il solo amore alla città di Pescara e alla manifestazione. Si parte lunedì in Piazza Garibaldi con lo spettacolo “Donne al Parlamento” e poi via via con una sezione aperitivo a partire da martedì 8 dalle 19.15 con incontri, concerti ed esposizioni curate da Massimiliano Elia e le prime serate, tra queste un omaggio ma di più una Memoria del terremoto aquilano (mercoledi 9) una serata dedicata all’immigrazione giovedi 10 con lo spettacolo concerto dei Jamafrica Crew gruppo di musicisti senegalesi stazionati a Pescara ma famosi in tutta Europa e la proiezione di un video realizzato da Walter Nanni. Il clou, poi, di venerdì 11 con un incontro-spettacolo che vedrà la partecipazione di Antonio Mancini, leader storico della Banda della Magliana, oggi un altro uomo impegnato nel sociale e nel volontariato. Le ultime due serate quella di sabato 12 con la proiezione del pluripremiato docufilm “Transhumance” dell’abruzzese Roberto Zazzara e quella di domenica 13 con lo spettacolo “Imrpozac” a conclusione di un laboratorio sull’improvvisazione curato da Giovanni Palanza per la Lega Improvvisazione di Firenze.