E’ stata rinviata al prossimo 3 dicembre la commissione regionale di Valutazione di Impatto Ambientale che avrebbe dovuto decidere sulla procedura del metanodotto Larino Chieti, progetto proposto dalla Società Gasdotti Italia.
L’opera prevede la realizzazione di un gasdotto di 111 km, 85 dei quali interesserebbero l’Abruzzo e altri 25 il Molise, e di due allacciamenti, uno nell’area di stoccaggio di Cupello e l’altro in quella di Sinarca. 26, in totale, i comuni interessati dal passaggio del tracciato – 19 abruzzesi e 6 molisani – ai quali si aggiungono 7 siti naturali di interesse comunitario tutelati dall’unione europea e 1 zona a protezione speciale. Contro il progetto si è mobilitato il forum abruzzese dei movimenti per l’acqua, che parla di “opera inutile e rischiosa” e rivolge un appello alla politica: “E’ arrivato il momento di fare scelte precise”.
“L’opera è inutile” dicono gli ambientalisti “perché negli ultimi 15 anni il consumo di gas è diminuito del 30% e le strutture che ci sono bastano e avanzano a garantire i servizi agli abitanti”; ma è anche “pericolosa” perché si sviluppa per il 13% in aree a rischio idrogeologico. Meglio sarebbe” affermano i comitati “puntare sulla manutenzione della rete di gasdotti esistente visto che dall’inizio del 2015 in Italia vi sono stati ben tre incidenti, tra cui quello molto grave di Mutignano, proprio in Abruzzo”.
Il fronte ambientalista, mettendo in connessione quest’opera con altre infrastrutture come il metanodotto Snam e Ombrina Mare, parla apertamente di “strategia di deriva petrolifera, che Vuole connettere le aree in cui dovrebbero essere perforati i futuri pozzi e realizzati gli stoccaggi gas. Tutto per far diventare l’Italia una piattaforma logistica nel Mediterraneo per il metano da inviare in Nord Europa”.