Sul caso delle tasse sospese dopo il sisma de L’Aquila la tensione resta alta.
Sono 105 le imprese del cratere sismico aquilano che dovranno risarcire al governo le agevolazioni fiscali ottenute nel post-sisma con una precisa legge dello Stato. A stabilirlo, è la Commissione europea, secondo la quale ci sono imprese che avrebbero ricevuto agevolazioni fiscali legate ai danni da sisma senza che, in realtà, vi fosse un nesso di causalità tra terremoto e problemi conseguenti ad esso.
La decisione arriva dopo che l’Unione europea ha avviato un’indagine – con relativa richiesta di documentazione alle imprese destinatarie di aiuti – per valutare se le misure fossero in linea con le norme europee in materia di aiuti di Stato. Una richiesta che allarma gli imprenditori aquilani, i quali insistono nel difendere una misura voluta dal governo e che si sentono soli di fronte all’Europa, in una battaglia in cui si deve dimostrare che i danni dovuti al sisma non sono soltanto quelli materiali.
Intanto anche se si tratta di una procedura d’infrazione europea – e dunque non c’è ancora condanna – continuano ad arrivare cartelle esattoriali agli imprenditori.