Il piano industriale del Gruppo De Cecco per il quinquennio 2021-2025 prevede investimenti per 70 milioni di euro, circa 60 assunzioni e una crescita che, a regime, arriverà a 2 milioni e mezzo di quintali di pasta e a 500mila quintali di altri prodotti (olio, sughi pronti, rossi, sostitutivi del pane), contro gli attuali 2 milioni di quintali di pasta e 300 mila quintali di altri item.
Il piano, approvato all’unanimità dal Consiglio di amministrazione, dunque mira a una forte crescita. Da ricordare che già nel 2013 la capacità produttiva era stata incrementata in modo consistente con l’inaugurazione di due modernissime linee di produzione, operative a Caldari di Ortona.
Gli investimenti, in parte già finanziati da primarie banche italiane e continentali, riguardano la fabbrica ortonese, 30 milioni di euro per nuovi impianti e 10 milioni per ampliamento del fabbricato, e lo storico stabilimento di Fara San Martino, dove sono previsti 10 milioni per nuovi macchinari. Sono stati programmati anche 20 milioni di euro per la nuova olearia. Le assunzioni saranno 30 nel 2021 e altrettante nel triennio successivo.
Il Gruppo De Cecco quest’anno supererà 510 milioni di euro di fatturato e alla fine del prossimo quinquennio, secondo le previsioni, potrà toccare quota 650 milioni di euro.
Ogni giorno, quasi 11 milioni di famiglie italiane acquistano De Cecco e sui mercati esteri, soprattutto negli Stati Uniti e in Germania, si registra una decisa crescita.
De Cecco, nel corso dei decenni, è riuscita a sradicare un vecchio luogo comune, non solo del food, che voleva incompatibili qualità e quantità.
“La tecnologia di altissimo livello è venuta incontro ai pastai – dice il presidente del Cda Filippo Antonio De Cecco. “Nel 1950, al termine delle varie fasi (impasto, gramolatura, trafilatura ed essiccazione), noi potevamo produrre 3 quintali di pasta all’ora per ogni linea. Oggi ne possiamo fare 50 di quintali, rispettando tutti i parametri della produzione di qualità, semplicemente perché i macchinari molto sono più grandi. Quello che abbiamo a Ortona non ha eguali per dimensioni e capacità produttiva, ma è programmato, come tutti gli altri, per rispettare i tempi necessari per una pasta di alta qualità. Il nostro metodo prevedeva e prevede un’essiccazione lenta e a bassa temperatura. Entro nei dettagli. La vasca impastatrice prima era lunga 1,5 metri e larga 50 cm, mentre oggi è lunga 2,8 metri e larga 84 cm. Il tempo d’impasto è rimasto di 25 minuti, ma la massa dell’impasto è maggiore. Per quanto riguarda la gramolatura, prima il diametro delle viti era di 12 cm, mentre oggi è di 21 cm. Una volta gli impianti avevano una sola vite, mentre quelli moderni ne hanno quattro. Il numero di giri al minuto delle viti, però, non è cambiato: era e rimane 22. La velocità di trafilazione, oggi come negli anni ’50, è di 1,5 metri al minuto. La differenza sta nel numero delle trafile, cresciuto da uno a quattro. Tra l’altro, le vecchie trafile avevano 35 cm di diametro contro i 60 cm attuali. L’essiccazione della pasta De Cecco ha sempre la stessa durata: 18 ore di media per la pasta lunga e 9 ore di media per la pasta corta. Oggi come 20, 30, 50 anni, 70 anni fa. Ribadisco, grazie alla tecnologia riusciamo a produrre molto di più, ma rispettando i parametri di una volta. Nessuno è ai nostri livelli. Peraltro, utilizziamo da sempre una miscela dei migliori grani del mondo, che sono anche i più costosi e che oggi sono i grani californiani, dell’Arizona e italiani. Utilizziamo circa 1.600.000 quintali di grano italiano e 1.400.000 quintali di grano dell’Arizona e della California. In merito alla governance, dopo le dimissioni degli Ad Saturnino e Giuseppe Aristide De Cecco in data 22 gennaio 2020, è stato nominato il nuovo Cda nel quale, oltre ai componenti della famiglia, il 3 marzo 2020 figurano il Cavalier Mario Boselli, il Dott. Bruno Pavesi ed il Dott. Gianni Letta. Con loro e con gli altri membri del consiglio si è sempre riscontrata grande armonia. Tutte le decisioni sono state prese all’unanimità e anche il Piano industriale 2021-2025 è stato approvato all’unanimità”.