Accordo latte, Coldiretti Abruzzo soddisfatta per il nuovo prezzo pattuito con Lactalis. La mobilitazione era scattata in tutta Italia per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di aumentare la percentuale spettante agli allevatori per la vendita del latte di stalla.
Ora che l’accordo è stato raggiunto, la Coldiretti esulta e rivendica parte del merito per questo primo risultato importante. La mobilitazione di Coldiretti aveva coinvolto anche gli allevatori della nostra regione, come quelli impegnati nella manifestazione che si era svolta davanti al Centro d’Abruzzo di San Giovanni Teatino. Dopo l’intesa raggiunta con la multinazionale Lactalis, il direttore di Coldiretti Abruzzo Alberto Bertinelli ha dichiarato:
“Abbiamo trovato il sostegno convinto dei cittadini nella difesa del latte, delle stalle e delle nostre campagne”.
Secondo il nuovo accordo, il prezzo del latte alla stalla prevede in tutto il Nord, per il prossimo trimestre, un aumento di 2,1 centesimi al litro, cui vanno aggiunti il centesimo garantito dal Ministero delle Politiche Agricole e le eventuali risorse con cui le regioni lattiere interessate potranno sostenere gli allevatori dei rispettivi territori. L’accordo dovrebbe portare almeno 340 milioni di euro annui in più nelle stalle italiane, se tutti i soggetti industriali coinvolti si allineeranno responsabilmente.
“Un primo passo per restituire fiducia agli allevatori e una base contrattuale locale certa – aggiunge Bertinelli – ma la battaglia della Coldiretti continua nelle sedi istituzionali per arrivare al più presto alla corretta identificazione dei prodotti che usano latte italiano con l’indicazione in etichetta, che impedisca di spacciare come made in Italy il prodotto importato e di salvare un patrimonio caseario importante che, in Abruzzo, per esempio, è rappresentato da formaggi come la scamorza, la giuncata, il primo sale e la caciotta frentana”.
In Abruzzo sono 5000 le famiglie legate alla produzione, alla trasformazione e alla commercializzazione del latte, oltre a tutto l’indotto del mondo rurale (veterinari, mangimisti, produttori di cereali, ecc). Quaranta i caseifici artigianali e 500 gli allevatori di latte bovino. In tutto, una produzione di circa 850000 quintali di latte, per un movimento di 34 milioni di euro.