Pesca ai raggi x in Abruzzo e Molise, conclusi i controlli speciali della Direzione Marittima di Pescara. L’operazione di polizia marittima sull’intera filiera della pesca, secondo i dettami del piano nazionale del Centro di Controllo Pesca del Comando generale delle Capitanerie.
Lo screening è stato disposto per monitorare il rispetto delle normative, in particolare quelle sulla suddivisione allo sbarco dei lotti ittici. Controllata anche la corretta etichettatura, considerata punto di partenza per garantire la corretta tracciabilità della filiera. Le operazioni del personale della Direzione Marittima testimoniano risultati incoraggianti, basati su un generale rispetto delle norme ottenuto anche grazie alla costante e incisiva attività di informazione e formazione da parte della Guardia Costiera. Il contatto con le marinerie è frequente, sia durante le riunioni a tema che negli incontri della Direzione Generale della Pesca presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. I controlli hanno evidenziato un sostanziale rispetto della regolarità degli attrezzi da pesca utilizzati e della taglia minima del pescato. Il monitoraggio è stato svolto in fasce orarie differenti e nell’arco delle 24 ore, per consentire ispezioni su tutti i tipi di motopescherecci, da quelli per lo strascico notturno fino alle “vongolare” del mattino e le “volanti” del pomeriggio. Sono 117 le ispezioni compiute e 13 le sanzioni amministrative elevate, per totale di 17.021 euro. Inoltre, sono stati inoltre sequestrati 45 kg di prodotto ittico e 27 attrezzi non conformi alle normative vigenti e posizionati in zone vietate (soprattutto reti da posta e nasse).
Tra le violazioni principali, la Guardia Costiera segnala “una per la pesca in zona non consentita; una per la mancata registrazione sul portale del Ministero di un operatore che acquistava prodotti ittici messi in prima vendita; due per la mancata comunicazione, da parte di pescherecci, dei dati relativi alle catture/sbarco dei prodotti ittici; un sequestro di prodotto ittico vario non tracciato, e relativa sanzione amministrativa, presso un ristorante orientale”. Infine sono stati rinvenuti, presso un grossista, 33 kg. di triglie sottomisura. L’autorità giudiziaria è già stata informata e il pesce è stato subito sequestrato; successivamente, essendo state giudicate idonee al consumo umano dal veterinario, sono state donate ad enti benefici.