CNA, niente TARI per i rifiuti speciali. La CNA presenta una diffida per chiedere ai Comuni del territorio la restituzione della TARI per i rifiuti speciali.
“I locali destinati alla produzione non possono essere assoggettati alla tassa ordinaria sui rifiuti, visto che per smaltire i residui di produzione le imprese gia’ pagano profumatamente: e adesso, dopo un formale pronunciamento della Corte di Cassazione, diffidiamo i Comuni abruzzesi che volessero continuare su questa strada dal farlo”. Lo afferma la Cna Abruzzo, che citando un comunicato dell’Ufficio stampa nazionale della confederazione artigiana, a proposito di un pronunciamento della Suprema Corte relativo a un Comune del Pistoiese, ricorda come “negli anni la tariffa rifiuti si sia trasformata un numero spropositato di volte, assumendo i nomi piu’ diversi: Tarsu, Tia, Tares, fino all’odierna Tari. Adesso, con questo pronunciamento, scrive sempre la CNA, speriamo si possa scrivere la parola ‘fine’ in calce a un contenzioso che ha visto sin qui molte amministrazioni comunali, anche abruzzesi, fare ‘orecchie da marcante’ alle richieste delle associazioni d’impresa”.
A detta dell’associazione presieduta da Italo Lupo, nonostante i chiarimenti sul tema forniti a suo tempo dal ministero dell’Economia, favorevoli all’interpretazione data dal mondo delle imprese, e nonostante una lettera inviata nell’autunno scorso proprio dalla Cna a tutti i Comuni abruzzesi, alla vigilia della redazione dei rispettivi bilanci, “ci risulta che diverse amministrazioni, attraverso i propri regolamenti, continuino ad assoggettare i locali delle imprese che gia’ pagano per lo smaltimento dei rifiuti speciali, pure alle tasse ordinarie: non esiteremo a portarle in giudizio se continueranno a farlo, o se non restituiranno le somme sin qui indebitamente percepite”.