“Il potenziamento dei porti di Pescara e di Ortona, la nascita di un grande Centro di Ricerca Applicata nell’area dell’ex Cofa e, infine, gli investimenti, anche in termini di risorse, per far sì che l’Abruzzo resti una grande Regione Industriale”
“Sono questi i temi aperti nel 2022 che vedranno uno sviluppo importante nel 2023 e che abbiamo portato sul tavolo di confronto nella seconda edizione di Abruzzo Economy, quale risultato da sottoporre all’attenzione del nostro mondo imprenditoriale, ma anche per ascoltare suggerimenti e critiche”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri aprendo oggi i lavori della seconda giornata di Abruzzo Economy al PalaBecci.
“La seconda edizione dell’evento – ha detto il Presidente Sospiri – ci offre l’occasione per tracciare un piccolo bilancio dell’ultimo anno. Credo che nel 2022 la Regione abbia colto degli obiettivi importanti smentendo il vezzo italico della narrazione sempre in negativo. A partire dallo sviluppo della nostra portualità: su Pescara non sono solo in corso i lavori del primo lotto per il porto canale, ma sono stati appaltati i lavori anche per il secondo lotto, e a giorni partiranno anche i lavori del porto di Ortona, il nostro porto industriale, dove è previsto anche il dragaggio. E quest’anno abbiamo portato avanti anche importanti dibattiti su altre grandi infrastrutture, come la terza corsia adriatica della ferrovia, abbiamo ottenuto un importante finanziamento per far sorgere un grande Centro di Ricerca applicata all’ex Cofa. Credo che la Regione Abruzzo stia viaggiando sulla giusta strada di sviluppo e, come ha ribadito più volte il nostro assessore alle attività economiche, l’Abruzzo comunque deve rimanere una grande regione industriale, pur essendo la regione verde d’Europa, dunque uno dei temi più importanti che dovremo affrontare nel 2023 è quello inerente all’individuazione delle misure utili per rafforzare i nostri presidi industriali”.
“E’ previsto il lancio di nuove concessioni per l’esplorazione e l’estrazione di idrocarburi. Oggi la tecnologia ci consente di rispettare appieno gli obiettivi di conservazione del territorio, del suolo. E di farlo, questo prevede il provvedimento, solo su siti caratterizzati da elevato potenziale minerario, con riserva certa superiore a 500 milioni. E a condizione che i titolari delle nuove concessioni aderiscano al meccanismo di sostegno dei clienti finali industriali. Lo dobbiamo fare e da subito”. Così, a proposito dell’articolo 4 del decreto Aiuti quater, il
ministro dello Sviluppo economico, Adolfo Urso, nel corso del suo intervento da remoto all’Abruzzo Economy Summit.
“Era necessario perché bisognava fronteggiare l’emergenza anche rispetto all’insipienza e clamorosi ritardi della Commissione europea. Lo abbiamo fatto, abbiamo risposto alle imprese del territorio”. Ha affermato ancora il ministro, ricordando gli interventi del Governo sull’emergenza energetica.
“Nel complesso sono trenta miliardi di euro, tra decreto Aiuti quater e legge di bilancio – sottolinea – Abbiamo potenziato gli interventi per contrastare l’emergenza, oltre due terzi delle risorse disponibili le abbiamo messe su questo fronte, che è il ‘fronte del Piave'”.