Confusione c’è, e tanta. Tra chi ne altera la natura e chi la destinazione, continua ad alimentare la polemica lo sversamento in mare, non lontano dall’AMP Torre del Cerrano, delle sabbie di dragaggio del Porto di Ortona .
Che non si tratti di fanghi in senso stretto, ossia inquinanti, ma di sabbie “pulite” è chiaro sia a chi sostiene il progetto che a chi si oppone. Ma allora, dove risiede il motivo del contendere? Al di là delle controversie politiche, anche interne alla stessa maggioranza, la differenza di vedute non riguarda l’idea che sia sbagliato prelevare schifezze da un porto di mare per scaricarle in un altro mare (pure protetto), quanto la possibilità che le suddette sabbie, anche se incontaminate, rischino di alterare un equilibrio preesistente e già precario. In sostanza, i contrari sostengono che il problema non deriva dalla composizione chimica dei sedimenti, ma dall’impatto di tipo fisico e meccanico sul luogo di destinazione.
Alla dirigenza dell’Area Marina protetta Torre del Cerrano si chiede di sostenere le iniziative, anche legali, volte a scongiurare l’operazione; la stessa AMP si barcamena tra una decisione in qualche modo subita e le rassicurazioni ottenute sulla natura dei sedimenti. La Regione intanto procede, prossimi step l’insediamento dei gruppi di lavoro e la stesura del progetto definitivo. I lavori dovranno partire entro il 2018, pena la perdita dei finanziamenti del masterplan. Oggi il responsabile del servizio gestione rifiuti della Regione, Franco Gerardini, ha spiegato al microfono di Rete8 perché, secondo gli accertamenti fatti, l’intervento non comporti alcun rischio ambientale.
”Nulla sarà fatto che possa danneggiare l’Area marina protetta della Torre del Cerrano. Prendiamo atto dei chiarimenti forniti dal Servizio competente rispetto all’assenza di sostanze inquinanti nelle sabbie derivanti dal dragaggio del porto di Ortona”. Lo ha detto il vicepresidente della Regione Giovanni Lolli. ”Purtuttavia, riteniamo necessari ulteriori approfondimenti. Coinvolgeremo i Comuni di Pineto, Silvi, Città S. Angelo, Montesilvano e Ortona nel Comitato di Via ed esigeremo che la decisione sia assunta con il consenso di tutti, dopo che saranno stati effettuati tutti gli approfondimenti e le verifiche necessarie, rispetto alle quali chiederemo anche l’apporto delle associazioni ambientaliste. Valuteremo anche tutte le alternative possibili, che tengano conto del necessario completamento del dragaggio del porto di Ortona. Prima di tali verifiche e senza il consenso dei Comuni interessati, non avverrà alcuna immersione in mare dei sedimenti; in ogni caso costituisce valore la realizzazione del dragaggio del porto di Ortona. Intanto, ho convocato per mercoledì un incontro su questo tema. La tutela del paesaggio e del mare blu sono per il governo regionale una priorità assoluta, come più volte abbiamo dimostrato, in primo luogo bloccando il progetto di Ombrina Mare”, chiude Lolli.