Anche i balneatori abruzzesi manifesteranno a Roma, mercoledì prossimo, in piazza Montecitorio contro la messa all’asta di 30 mila concessioni italiane.
Di seguito pubblichiamo integralmente il comunicato di Assobalneari
“Federturismo Confindustria, invita tutti i Balneari Italiani contrari al Disegno di Legge approvato dal Governo che certifica le evidenze pubbliche, a partecipare pacificamente al Presidio-Manifestazione di mercoledì 15 Marzo alle ore 11.00 in Piazza Montecitorio a Roma. Il diritto a manifestare, afferma il Presidente di Assobalneari Fabrizio Licordari, è un diritto costituzionalmente garantito e noi, che non accettiamo di andare a gara per le nostre attività, che non accettiamo periodi transitori che il Governo ci propone per approntare le evidenze pubbliche, e che altre Organizzazioni invece accettano e contemplano nel loro programma, intendiamo esercitarlo per fare comprendere alla Politica ma soprattutto al Governo, che i balneari Italiani non vogliono essere considerati come aziende a termine, con una scadenza, senza prospettive future a causa di una posizione ideologica di partito a noi contraria che giustifica in nome di norme europee irrazionali il desiderio di mandarci a gara per farci sostituire nell’ esercizio della nostra Impresa, come dichiarato anche recentemente dal Ministro Calenda. Manifestare queste posizioni non significa, come qualcuno accusa, ingenerare illusioni o cercare facili approvazioni, ne tantomeno cercare consenso politico, prosegue Licordari, ma significa difendere con il dissenso il diritto a poter continuare il proprio lavoro che invece il progetto del Governo vorrebbe cancellare, senza tenere conto della volontà di quegli Imprenditori, di quelle Famiglie che nel loro lavoro credono e del cui lavoro vivono. Altri Paesi, in un’ ottica di vero sviluppo, hanno deciso di sostenere e tutelare le loro aziende proteggendole con norme che invece il nostro Governo si rifiuta di considerare, barricandosi dietro a sentenze o giudizi di tribunali. Ciò per una classe politica è avvilente e vergognoso, perché è proprio l’ esponente politico che ha il compito di legiferare e creare le regole alle quali, solo successivamente, i giudici si devono attenere. Per questi principi inconfutabili un Governo che si rispetti, continua il Presidente di Assobalneari, ha il sacrosanto dovere di affrontare questa questione con dignità e autorevolezza per tutelare le proprie imprese, per difendere un sistema economico consolidato e le decine di migliaia di posti di lavoro, che riguardano non solo i concessionari balneari, ma anche i Porti Turistici, gli impianti Termali e di imbottigliamento delle acque, i Campeggi, gli Alberghi, i Costruttori della Nautica, gli Impianti di Risalita, i Terminalisti Portuali, i Taxi, i Commercianti ambulanti. La Presidenza del Consiglio, ha il dovere di fare quello che i Governi di Spagna e Portogallo hanno fatto per le loro imprese costruendo con una autorevolezza politica, che fino ad ora non ha dimostrato, un progetto di riforma che preveda una proroga di almeno trent’ anni, imponendola ai poteri forti di Bruxelles e non certo subendo l’ euroburocrate di turno arroccato a difendere regolamenti e direttive emanati dalla Commissione priva di qualsiasi legittimazione democratica e popolare. Le dinamiche che invece vengono proposte oggi per degli imprenditori sono inaccettabili e chiedere la tutela delle nostre attività sono motivi che riteniamo assolutamente sostenibili e che ci spingono a scendere in piazza tutti insieme per opporci all’azzeramento delle nostre aziende e per indurre l’ Esecutivo a difendere imprese e lavoratori del proprio Paese, proprio come hanno saputo fare altri Paesi appartenenti alla Comunità europea.”