I balneatori della Cna Abruzzo chiedono alla Regione interventi urgenti per far fronte all’inquinamento del mare e un incontro con tutti gli operatori del settore.
In una nota, il segretario di Cna Balneatori Abruzzo, Cristiano Tomei, si fa portavoce delle preoccupazioni degli operatori turistici abruzzesi, alla luce dei divieti di balneazione in diversi punti della costa, a causa dell’inquinamento del mare. Chiede alla Regione Abruzzo di convocare tutti gli operatori del settore e trovare soluzioni urgenti alla vigilia dell’apertura della stagione estiva.
“Con la pubblicazione dei dati sulla balneabilità della nostra costa, – spiega Tomei – i danni per il turismo costiero sono già enormi. Dovessero poi restare invariati nel corso delle prossime settimane, ci troveremmo di fronte a una catastrofe, all’immediata vigilia della stagione estiva: si deve porre riparo adesso, sennò a settembre faremo solo la conta dei danni”. Scorrendo la cartina dei divieti, appare inequivocabile la ragione della malattia che affligge le nostre coste: l’inquinamento dei fiumi, vera origine degli attuali divieti. Si tratta di una malattia che viene da lontano, ma sulla quale – a tutt’oggi – i rimedi (sistemazione dei depuratori, abolizione degli scarichi abusivi) non appaiono chiari, soprattutto per quel che riguarda i tempi e i modi. Solo poche settimane fa – ricorda Tomei – apprezzammo pubblicamente, anche a costo di attirarci qualche critica, l’attivismo del presidente della Regione, D’Alfonso, nei suoi sopralluoghi agli scarichi sui fiumi. Con la stesso metro, e identica coerenza, adesso siamo a chiedergli quali iniziative straordinarie intenda mettere in campo, quando e con quali risorse”.
Alla Regione, così, i balneatori della Cna chiedono di “convocare al più presto gli operatori del settore, in modo da illustrare in dettaglio le misure messe in campo per modificare, nel breve volgere di qualche settimana, i dati sulla balneazione”. Perché, conclude Tomei, “dobbiamo ancora combattere con i danni di immagine provocati, l’anno passato, dal ‘pasticcio’ sull’inquinamento del mare a Pescara. Giustamente, l’opinione pubblica locale è allertata, e lo stesso vale per i turisti in cerca di spiagge per l’estate 2016: tutto possiamo permetterci, tranne che essere poco chiari”.