Cresce l’imprenditoria femminile in tutto l’Abruzzo e Pescara, in particolare, si dimostra particolarmente dinamica in questo settore. I dati diffusi questa mattina dalla Presidente del CIF il (Comitato per l’imprenditoria femminile) della Camera di Commercio di Pescara, Sonia Di Naccio, dimostrano che cresce il numero di imprenditrici in tutto il territorio.
I settori maggiormente dinamici sono quelli dell’innovazione tecnologica, del terziario avanzato e del commercio. Presso la Sala Camplone dell’ente camerale pescarese si è tenuto un apposito Tavolo di lavoro dal tema “Il ruolo delle donne e della formazione per lo sviluppo dell’imprenditorialità”. L’obiettivo quello di promuovere una riflessione sull’ effettiva percezione che le donne italiane hanno dell’imprenditorialità e sul ruolo che il Sistema Paese – ovvero imprese private ed enti pubblici quali Scuole, Università, nonché Camere di Commercio – può giocare nel preparare i giovani a valorizzare la libera iniziativa, l’autonomia professionale e lo spirito imprenditoriale. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con Amway, azienda leader nella vendita diretta a livello globale, è stata anche l’ occasione per fornire i dati italiani in merito alla formazione e sulla imprenditoria femminile.
Resta alta la voglia di fare impresa in Italia e si rafforza il ruolo delle donne a sostegno di questo trend: 2 donne su 3 vedono positivamente il lavoro autonomo, 2 su 5 si immaginano imprenditrici. Questo il primo dato importante sull’imprenditoria femminile, emerso dai risultati del Rapporto Globale Amway(effettuato su 44 Paesi e su un campione di 49.775 tra uomini e donne di età compresa fra i 14 e i 99 anni*), presentato questa mattina in Camera di Commercio a Pescara, in occasione del convegno “Il ruolo delle donne e della formazione per lo sviluppo dell’imprenditorialità”. L’iniziativa, organizzata dallo stesso Ente camerale in collaborazione con Amway, azienda leader mondiale nel settore della Vendita Diretta, ha inteso sviluppare un approfondimento per indagare quale sia l’effettiva percezione che l’universo femminile in Italia ha dell’autoimprenditorialità ed il ruolo che il nostro Sistema Paese – ovvero imprese private ed enti pubblici quali scuole, Università e Camere di Commercio – può giocare nel favorire e valorizzare l’imprenditorialità come importante driver per la crescita economica. Per l’Italia i dati emersi presentano uno scenario confortante: in generale il73% degli intervistati in Italia mostra un atteggiamento positivo verso l’imprenditorialità, dato sostanzialmente invariato rispetto al 2014 e in linea con la percentuale europea (72%) e mondiale (75%). In particolare, nel nostro Paese, tra chi si dichiara favorevole all’imprenditorialità spiccano i giovani under 35 (81%) e i laureati (88%). Confermato il trend positivo al femminile, con il 69% delle donne che mostra propensione verso il lavoro autonomo. Le percentuali più interessanti sono però quelle che riguardano la potenzialità imprenditoriale: il 42%, infatti, si vede capace di iniziare un’attività in autonomia, contro il 38% della media europea e il 43% di quella mondiale, e in particolare sono ancora i giovani (52%) e i laureati (57%) a mostrare il potenziale più elevato. Di grande rilievo l’analisi dei dati al femminile, che denotano il miglior trend di crescita dal 2013 a oggi, passando dal 32% all’attuale 38,5%, riducendo il gap rispetto agli uomini di quasi 12 punti percentuali (da – 19% a – 7,5%) in soli due anni. Quanto alle motivazioni che spingerebbero gli italiani ad intraprentere l’attività d’impresa è possibile constatare come l’indipendenza dal datore di lavoro (46% Italia, 47% Europa, 48% Mondo) e l’autorealizzazione (41% Italia, 43% Europa, 44% Mondo) rimangano negli anni salde al vertice della classifica, mentre a seguire troviamo la prospettiva di un extra guadagno (23% Italia, 33% Europa, 37% Mondo). E’ da segnalare, poi, come le donne italiane cerchino nel lavoro autonomo la possibilità di conciliare casa e lavoro, elemento che si posiziona al terzo posto tra le leve all’autoimprenditorialità con il 25%, mentre rimane all’ultimo posto per gli uomini (17%). Ma dove si insegna a fare impresa? Secondo il 35% degli italiani sono fondamentali le Camere di Commercio, attraverso specifici programmi di formazione e programmi di start-up. Un dato particolarmente allarmante riguarda infine l’offerta formativa in Italia, ritenuta non sufficiente dal 64% degli intervistati rispetto a una internazionale che si attesta al 43%.
height=315“Apprendo con piacere che da questo studio emerga l’apprezzamento, in Italia, verso il Sistema camerale – ha commentato il presidente della CCIAA di Pescara, Daniele Becci – perché effettivamente è quello che offre risposte più immediate ed efficaci al mondo imprenditoriale. Di contro, paghiamo lo scotto di un Sistema Paese che non garantisce risposte certe. Occorre – ha incalzato Becci – una riforma radicale capace di agevolare il percorso di coloro che intendono intraprendere il lavoro autonomo, investendo risorse proprie. Manca ancora – ha concluso – quel salto di qualità che altri Paesi sono, invece, riusciti a compiere”.
“L’incontro di questa mattina ha rappresentato l’occasione non solo per presentare i dati del Rapporto Globale sull’Imprenditorialità, giunta alla sua sesta edizione, ma anche per dare vita ad un intenso dibattito e confronto sui temi caldi nel in Italia e nel resto del mondo quali l’imprenditoria femminile e la formazione” ha dichiarato Fabrizio Suaria, Amministratore Delegato di Amway Italia. “Sono emersi in particolare dati molto confortanti che indicano come le donne abbiano spirito d’iniziativa e un atteggiamento favorevole nei confronti dell’autoimprenditorialità, soluzione verso la quale si indirizzano con sempre maggior consapevolezza e coraggio,e di modelli formativi esperienziali e concreti come quelli offerti dalle nostre Camere di Commercio, dai più ritenuti come il percorso formativo ideale per diventare imprenditori”. “Voglio rivolgere un sentito ringraziamento agli organizzatori di questa giornata di lavori, che pone al centro del dibattito donne e mondo dell’impresa a cui purtroppo, per concomitanti impegni istituzionali in Senato legati al mio ruolo di Relatrice della Legge di Stabilità 2016, non ho l’opportunità di partecipare”. Così, testualmente, si legge nella nota inviata dalla Senatrice, Federica Chiavaroli, la quale ha tenuto a sottolineare come “le donne rappresentano senza alcun dubbio il motore vivace di un’economia sempre più tinteggiata di rosa e per questo meriterebbero un riconoscimento maggiore del proprio ruolo nel panorama imprenditoriale nazionale ed internazionale. Ammettiamolo – ha precisato – la versatilità multitasking, lo spiccato ingegno nel problem-solving e l’intuito nel fronteggiare con razionalità e spirito pratico le nuove sfide lanciate da una realtà sempre più globalizzata ed interconnessa danno alle donne- imprenditrici una marcia in più. In Abruzzo non siamo, su questo tema, secondi a nessuno. La nostra regione, assieme al Molise ed alla Basilicata, risulta tra quelle in cui l’incidenza delle attività guidate da donne sul totale delle imprese è maggiore rispetto al resto del Paese. Un plauso va quindi alle abruzzesi che si dimostrano perfettamente in grado di raccogliere la sfida e di esporsi ai rischi dell’avventura imprenditoriale che io esorto ad andare avanti così ed un apprezzamento lo rivolgo anche a chi organizza momenti di riflessione, approfondimento e confronto come quello di oggi. Continuiamo a dedicare un’attenzione particolare alle donne nel mondo dell’impresa – ha concluso Chiavaroli – che senza dubbio rappresentano un prezioso volano della crescita e dello sviluppo dell’economia italiana”.